L’industria del turismo torna ad avere paura

Prima i dubbi sui vaccini ed ora i timori delle varianti, la presidente di Fiavet, Ivana Jelinic, parla di un crollo della domanda e le persone hanno deciso di non confermare e di aspettare

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Ivana Jelenic, foto tratta dal diaior di Facebook di Ivana Jelenic

Redazione – L’industria del turismo torna ad avere paura.

Prima i dubbi sui vaccini ed ora i timori delle varianti, la presidente di Fiavet, Ivana Jelinic, parla di un crollo della domanda e le persone hanno deciso di non confermare e di aspettare.

Se qualche mese fa si aveva un qualche certezza sui vaccini che l’avrebbero portata nei mesi successi, dopo quello che è accaduto con Astrazeneca ed i comunicati del Governo, la sfiducia delle persone nel vaccinarsi, in molte hanno deciso di non confermare e di aspettare per andare in vacanza.

Poi quello che fa oggi paura è la variante Delta e le sue consorelle, perché anche dopo i molti assembramenti dovuti all’Europeo 2020, essa si sta diffondendo a macchia d’olio, i contagi stanno risalendo, poi se si mettiamo che qualche regione possa ritornare in zona gialla, gli albergatori ed i lavoratori del turismo ed i balenatori tremano per la loro stagione.

Secondo le stime di Fiavet, la Federazione italiana associazioni imprese viaggio e turismo, nell’ultima settimana si è registrato un calo del 50% delle richieste di prenotazione sia per l’estero che per l’Italia.

La presidente di Fiavet, Ivana Jelinic, spiega: “Tenendo conto che in questi giorni gli italiani stanno decidendo la partenza delle prossime 3-4 settimane già abbiamo visto negli ultimi giorni un crollo della domanda e le persone hanno deciso di non confermare e di aspettare. A questo si aggiunge un insorgere di richieste di annullamento perché qualcuno, colto dai timori, ha preferito addirittura cancellare, e si tratta di cancellazioni anche per le settimane centrali di agosto”.

Secondo la Jelinic: “L’elemento che inizia a preoccupare e che desta grande preoccupazione sono proprio le cancellazioni: da un lato per via di quello che sta succedendo all’estero, dall’altro perché le ipotesi di far diventare alcune Regioni gialle e il fatto che si stia alzando l’allerta sta spaventando le persone che preferiscono rinunciare alle vacanze”.

Bernabò Bocca, il presidente di Federalberghi, è preoccupato: “Se verranno introdotte nuove restrizioni saranno soprattutto gli stranieri a disdire le prenotazioni. In particolare gli americani, la cui presenza è determinante in località come Capri, Roma e Firenze”.

Dal canto suo la Confesercenti dice che “stimavamo che per effetto del green pass si sarebbero generati 2,5 milioni di pernottamenti in più e quasi 3 miliardi di euro di spesa turistica aggiuntiva: numeri che ora rischiano di essere spazzati via da una nuova ondata di sfiducia sulla destinazione Italia”.

GiSpa