Mar Tirreno meridionale, trema il fondale

Di fronte alla costa calabrese di Cosenza, con epicentro localizzato a circa 70 chilometri dalla terraferma e ad una profondità compresa tra gli 11 e i 30 chilometri, a circa 60 chilometri dal vulcano gigante sottomarino Marsili, uno degli osservati speciali dei vulcanologi di tutta Italia e non solo

Foto tratta da iltempo.it

Redazione – Trema il fondale del Mar Tirreno meridionale.

Di fronte alla costa calabrese di Cosenza, con epicentro localizzato a circa 70 chilometri dalla terraferma e ad una profondità compresa tra gli 11 ed i 30 chilometri, a circa 60 chilometri dal vulcano gigante sottomarino Marsili, uno degli osservati speciali dei vulcanologi di tutta Italia e non solo.

Lo sciame sismico è iniziato nella mattina del 29 dicembre, alle ore 11 circa con una prima scossa di magnitudo 2,1, poi verso 13,38 una da 4.0, seguita a strettissimo giro da altri 4 eventi di intensità minore.

Alle 16,10 un’altra botta, superiore di poco alla precedente: i sismografi dell’Ingv hanno registrato una magnitudo di 4.1, dopo questa scossa ne sono seguite altre tre di minore intensità. Le due scosse principali sono state avvertite anche sulle coste campane e calabresi.

Questo sciame sismico si è verificato a circa 60 chilometri dal vulcano gigante sottomarino Marsili, uno degli osservati speciali dei vulcanologi di tutta Italia e non solo, molti esperti affermano che è il vulcano più attivo più grande d’Europa: si tratta di uno stratovulcano, caratterizzato da eruzioni sia effusive (tipo Etna) che esplosive (tipo Stromboli e Vesuvio) e dunque decisamente insidioso.

Le scosse rilevate non sono da collegarsi all’attività del Marsili e probabilmente sono legate all’attività dell’arco delle isole Eolie, che dalla zona dell’epicentro di questi eventi distano 50 chilometri.

Ma le brevi distanze da questi vulcani meridionali impone grande attenzione.

GiSpa