Morte Giuseppe, Procura: “Pure la madre colpevole di omicidio”

È soddisfatta per l’ergastolo inflitto al patrigno ma non del verdetto emesso nei confronti della madre

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord
Foto tratta da procuranapolinord.it

 

Redazione – Sulla morte del piccolo Giuseppe la Procura desidera che “anche la madre sia colpevole di omicidio”.

È soddisfatta per l’ergastolo inflitto al patrigno ma non del verdetto emesso nei confronti della madre, così la Procura di Napoli Nord, con il sostituto procuratore Fabio Sozio, ha presentato istanza di appello ai giudici di secondo grado di Napoli, affinché Valentina Casa, sia condannata anche lei, sotto il profilo omissivo, sia della morte del bambino che del tentato omicidio della sorellina Noemi.

Il patrigno e convivente della stessa donna, Tony Essobti Badre, è stato condannato all’ergastolo,

mentre Valentina Casa a sei anni di carcere, e questa sentenza non ha soddisfatto la Procura di Napoli Nord, che ora tramite i sostituti Nord Fabio Sozio e Paola Izzo, che nell’atto appello preannunceranno la richiesta di riascoltare i diciotto testimoni, che sono stati già ascoltati  in primo grado, dagli ufficiali di polizia giudiziaria che intervennero ai vicini di casa, dal medico legale ai consulenti tecnici.

Si cerca di arrivare ad un quadro chiaro del puzzle con delle prove idonee, che sono state già presentate al processo in primo grado, da fornire alla Corte, per far condannare la donna ad una pena più elevata perché non è intervenuta per niente nel difendere i suoi figli.

Quella sera del 27 gennaio 2019, assistette quasi inerme alle violente bastonate che il bimbo ebbe dal patrigno nella loro casa di Cardito.

Quello fu l’ultimo atto  di una storia che andava avanti da mesi: il piccolo, 7 anni, fu picchiato selvaggiamente da Tony Essobti Badre, perché come si dice avrebbe rotto il letto nuovo, poi fu soccorso soltanto parecchi minuti dopo, ma non spirò.

Mentre l’uomo percosse gravemente anche la sorellina Noemi, che fu salvata solo per l’intervento dei sanitari, avvenuto molte ore dopo e su richiesta del fratello di Badre.

Non è improbabile che la Procura, quando ci sarà il processo d’appello, possa chiedere una condanna elevata, se non proprio l’ergastolo, per la Casa.