Morto Luciano Rondinella, in lutto Cantanapoli

È morto ieri notte, dopo una lunga malattia

(Fonte ilmattino.it)

È morto ieri notte, dopo una lunga malattia, Luciano Rondinella, cantante, discografico, promoter. Senza di lui il piccolo mondo antico di cantaNapoli è davvero più. Aveva 86 anni. La notizia è stata data sui social dalla figlia Clelia, la più grande di una famiglia d’arte: lei attrice, le sorelle Francesca e Amelia cantanti.

Luciano veniva da due famiglie storiche del teatro e della musica napoletana: la madre Maria Sportelli, figlia di Giacomo e sorella dell’attore Franco, il padre Francesco Rondinella – in arte Ciccillo. Suo fratello era Giacomo Rondinella, star della melodia napoletana scomparso il 26 febbraio 2015.

Luciano Rondinella cominciò a cantare da bambino entrando nel coro parrocchiale e, dopo aver perfezionato la voce, esordì a  17 anni nel 1950. Debuttò come attore nel 1954 in una compagnia di rivista accanto a Nino Besozzi e nello stesso anno girò L’oro di Napoli di Vittorio De Sica. Alto, bello, forte, fu poi scritturato da Garinei e Giovannini in L’adorabile Giulio, con Carlo Dapporto e Delia Scala.
Dotato di una voce calda ed estesa e di sicura personalità, raggiunse la popolarità al Festival di Napoli del 1959 con Primmavera, ma l’anno prima aveva già interpretato un musicarello, Sorrisi e canzoni al fianco di Maria Fiore. Passato dall’etichetta discografica Vis Radio alla Philips, nel 1960 si aggiudicò il Festival Internazionale di Firenze con il brano Rondini fiorentine e prese parte alla Sei Giorni della Canzone con Olimpya in Rome. Nel 1961 giunse in finale a Canzonissima con Santa Lucia e debuttò a Sanremo con Che freddo, divisa con Edoardo Vianello. Poi vide oscurarsi il futuro della canzone napoletana e preferì fare un passo indietro, senza mai rinunciare a salire sul palco per rendere omaggio ad un amico, per essere al fianco di un collega, per sostenere una causa culturale che reputava giusta

Attivissimo anche come operatore, produttore, organizzatore, negli anni ’70 affiancò alle edizioni Rondinella l’etichetta Hello (fece cantare Bovio a Mario Merola, lanciò Vittorio Marsiglia), poi aprì al Vomero un negozio di dischi poi diventato storico, Top Music; negli ’80 si impegno nel rilancio e restauro del teatro Bellini a Napoli, dove poi aprì nel 1992 il Girulà, un bistrot verace in cui gli piaceva ancora esibirsi nei classici partenopei, spesso con le figlie Francesca e Amelia. In piena Chiaia era il suo sogno di dare una casa alla canzone napoletana, dove il cibo e il vino erano veraci e alle pareti c’erano ricordi del passato, foto e locandine d’epoca, mentre ai tavoli, sino al 2007, anno della chiusura, potevi incontrarci Roberto Murolo, Carlo e Aldo Giuffrè, Elio Pandolfi…

Le sue tre figlie hanno seguito la vocazione artistica di famiglia, Clelia è attrice (è stata anche al fianco di Massimo Troisi) mentre Amelia e Francesca hanno formato un apprezzato duo chiamato per l’appunto Le Rondinella, a cui qualche volta si è aggiunta anche la sorella maggiore, nelle vesti di regista.

Fonte ilmattino.it