Napoli, bimba grave: per il feritore ore contate

Dal bollettino medico si evince che il polmone destro ha una buona funzionalità, quello sinistro permane in condizioni critiche

 

 Redazione – Forse potrebbe avere le ore contate tra breve tempo ed un nome l’uomo che ha sparato ferendo gravemente la piccola Noemi, le cui condizioni restano gravi anche se il polmone destro ha una buona funzionalità, mentre quello sinistro permane in condizioni critiche.

La soluzione a chi potrebbe aver sparato al pregiudicato Salvatore Nurcaro, che poi ha procurato una “ferita da guerra” alla bimba, la si può avere quando si interrogherà il suddetto pregiudicato che è stato ridotto in fin di vita nell’agguato, ma sta meglio e potrebbe svelare agli inquirenti l’identità dell’aggressore. Già fin dai primi momenti si era parlato anche di una pista che portava alla vendetta personale.

Sul versante medico la piccola Noemi resta sempre in gravi condizioni, in coma farmacologico ed in respirazione assistita, ma come su scritto, il bollettino medico riferisce che un piccolo segnale positivo arriva: il polmone destro mostra una buona funzionalità, mentre il sinistro permane in condizioni critiche.

Intanto si moltiplicano le preghiere ed i messaggi di solidarietà ad ogni livello, dal mondo istituzionale ai tanti semplici cittadini – tra cui moltissimi bambini – che stanno lasciando biglietti d’augurio, giocattoli e peluche accanto ai cancelli del nosocomio pediatrico.

Le è stata anche dedicata la supplica alla Madonna di Pompei, inoltre un gruppo di mamme ha indetto per il 9 maggio una recita del Rosario all’ingresso del Santobono; mentre nella stazione della Circumvesuviana davanti agli scavi archeologici di Ercolano è comparso uno striscione con la scritta “Noemi lotta e vinci”.

Intanto dal Viminale è stato annunciata una norma spazzaclan: ottocento assunzioni straordinarie per 25mln di euro spalmate in due anni, così da notificare le sentenze alle migliaia di condannati in via definitiva che restano liberi per le lentezze della burocrazia.