Napoli terra di scienziati: 78 lavori stile Ascierto

La guerra contro Covid-19? Si fa con i tamponi e i test di prevalenza ma anche nei centri di ricerca.

di Ettore Mautone (Fonte ilmattino.it)

La guerra contro Covid-19? Si fa con i tamponi e i test di prevalenza ma anche nei centri di ricerca. Tra provette, simulazioni al computer e lunghe osservazioni cliniche, scienziati di varie discipline danno la caccia ai punti deboli del Coronavirus. Per verificare la fioritura di studi su Covid-19 targati Napoli basta andare su Pubmed, il più grande archivio pubblico di articoli scientifici, e si ottengono 78 lavori. Se si allarga il cerchio ad altri parametri si arriva a 316. Sono tanti: orientarsi non è facile ma si può procedere guardando gli estratti più interessanti senza avere la pretesa di essere esaustivi.

LA CURA
La Sars Cov2 è una patologia nuova, causata da un virus semplice ma dall’evoluzione oscura. Per ogni fase sono in corso sperimentazioni. In attesa di studi di fase 3, più complessi e articolati, sono disponibili studi osservazionali e restrospettivi. Tra questi lo studio Aifa, di cui la Campania è capofila, sul Tocilizumab, farmaco antiartrite introdotto in clinica come antiCovid da Paolo Ascierto, direttore dell’unità melanoma e Terapie innovative del Pascale. Sono due i lavori di Ascierto e Franco Bonaguro, virologo del Pascale e di altri autori pubblicati dopo il lockdown su Review Medicine Virology e Journal of Translation Medicine. Per la prima volta al mondo si postula che il trattamento di un’infezione virale oltre che con farmaci antivirali e antinfiammatori possa essere fronteggiato anche con immunomodulanti capaci di contrastare la tempesta citochinica, ossia la disregolazione della risposta immune. Non va dato troppo presto però – dice Ascierto – perché rischia di bloccare la risposta immune.

LA CATTEDRA UNESCO
Numerose e qualificate anche le pubblicazioni di Anna Maria Colao, ordinario di Endocrinologia della Federico II: nell’ambito della cattedra Unesco per l’educazione alla Salute, che dirige a Napoli, ha pubblicato su Journal of Environmental Research un editoriale con Leonardo Setti riguardo al ritrovamento del Sars-Cov 2 sul particolato atmosferico. Un buon indicatore di recidiva epidemica. Con Ivan Gentile, ordinario di Malattie infettive, la Colao discute la proposta di ricorrere a terapie farmacologiche di breve durata come profilassi post-esposizione in chi abbia avuto contatti con infetti da Covid. Sempre con Ivan Gentile su Hepatobiliary Surg. Nutrition affronta infine la potenziale relazione tra l’infezione e lo sviluppo di un danno epatico per l’azione diretta e indiretta del virus. Originale lo studio firmato da clinici universitari di varie discipline attivi soprattutto al Monaldi e al dipartimento di Farmacia della Federico II tra cui Giuseppe Annunziata, Alessandro Sanduzzi Zamparelli e Ettore Novellino che suggerisce che i polifenoli, in particolare il resveratrolo, estratti da varie fonti naturali (uva rossa, mele annurche ecc) possono esercitare un’attività marcata e ben dimostrata contro i coronavirus sia in vitro che in vivo. Lo studio è pubblicato su Frontiers in Medicine.

LA FEDERICO II
Innovativa anche la ricerca condotta dal gruppo di Maurizio Bifulco, ordinario di Patologia della Federico II. Fari puntati in questo caso sul ruolo delle statine (farmaci anti colesterolo), nel ridurre la diffusione di Sars Cov 2. Il concetto chiave della ricerca, finanziata dalla Regione Campania, è che il colesterolo, componente essenziale delle membrane cellulari, svolge un ruolo nell’ingresso del virus nelle cellule e nella sua replicazione. Le statine possono determinare dunque titoli virali più bassi, bloccare l’internalizzazione del virus e destabilizzare la formazione di nuovi virioni (Pharmacology Research e European Heart Journal – Cardiovascular Pharmacotherapy). Sono circa una dozzina poi gli studi pubblicati da Giuseppe Servillo, rianimatore titolare della cattedra della Federico II in prima linea durante l’emergenza. I più interessanti vertono sul coinvolgimento cerebrale dell’infezione da Coronavirus con le relative manifestazioni cliniche, sull’inefficacia degli antivirali lopinavir e ritonavir accantonati poi anche dall’Oms. Fiorente anche l’attività pubblicistica della cattedra di Dermatologia con in prima linea Mario Delfino, Gabriella Fabbrocini ed altri. Gli autori hanno indagato e analizzato il ruolo preventivo della terapia con idrossiclorochina e ivermectina investigando sulle possibili modalità di trasmissione, anche sessuale, dell’infezione.

VANVITELLI
Di rilievo molti studi pubblicati da clinici e ricercatori dell’Università Vanvitelli: di Gioacchino Tedeschi, ordinario di Neurologia, la ricerca osservazionale (Neurological sciences) per il rilevamento dei segni e sintomi neurologici nei pazienti Covid. Il progetto é partito dalla Sin (Società italiana di Neurologia) di cui Tedeschi è presidente e coinvolge circa 50 neurologie italiane. Risultati preliminari ma significativi. La prevalenza e l’impatto delle aritmie cardiache nei pazienti Covid le implicazioni cardiologiche degli antivirali, l’impatto delle terapie croniche anticoagulanti sulla patologia alcune delle ricerche avviate dalla Cardiologia dell’Aou Vanvitelli diretta da Paolo Golino (Journal of Cardiovascular Pharmacology). Il gruppo si è poi interessato alla presentazione clinica del Covid nel paziente reumatologico (Journal of Infection). Dei primi 40 pazienti osservati solo 16 hanno avuto necessità di ricovero tra i più anziani e affetti da altre patologie croniche (ipertensione, cancro, broncopneumopatie). Su Kidney and Blood Pressure Research, si fa un’ipotesi suggestiva (suffragata da una serie di dati della letteratura): i pazienti in dialisi ad alto rischio di infezione che usano eparina sono protetti dal virus. La pubblicazione è di Gianni Capasso e Alessandra Perna. Anche il diabete di tipo 1, su base autoimmune, avrebbe un ruolo protettivo. Lo studio è del Centro di diabetologia pediatrica condotto da Dario Iafusco e Angela Zanfardino (Journal of Pediatrics e Medicine Hypothesis).

Fonte ilmattino.it