E’ nato un Bambino! – C’è di mezzo la riflessione tra prima e dopo –

La stella cometa si è fermato in collina: brilla sulla chiesa dei Colli di Fontanelle e fa luce non su una grotta ma su una cava

La stella cometa si è fermato in collina: brilla sulla chiesa dei Colli di Fontanelle e fa luce non su una grotta ma su una cava. Questa è la fedele riproduzione della “Cava

della Madonnina” della “Cascara” in via Nastro azzurro (trattasi di un incavo posto alla base della montagna della Malacoccola). E’ facilmente riconoscibile ma l’insolito

sta nel fatto che accoglie la “Sacra Famiglia”.

Così don Tonino De Maio e i suoi collaboratori hanno rappresentato  il presepe della

Parrocchia di quest’anno.

Ma la stranezza dell’originale opera non finisce qua: a guardarla a sinistra c’è un frate

e a destra un bambino. La prospettiva della loro visione è completamente diversa: il

primo contempla un paesaggio di montagna lussureggiante in cui scorre un ruscello

dalle acque cristalline e tutto intorno prosperano alberi rigogliosi,  verdi cespugli e

fiori di vario tipo… un vero paradiso terrestre; il secondo ha davanti a sé una vista

analoga ma la montagna è spoglia; tra le rocce spuntano sterpaglia e ceppi insecchiti

e i pochi alberi presenti sono avvizziti; mancano i fiori e nel rivolo, che pur c’è,

l’acqua  è sporca e fa fatica a scorrere dall’alto perché ostacolata dalla immondizia

che   ne   intralcia   il   cammino.   Tutto   intorno,   sparse   sul   suolo,     risaltano   buste   e

bottiglie di plastica, lattine e rifiuti di ogni  genere… un vero squallore.

Il messaggio è chiaro e univoco… non lascia dubbi neppure al visitatore più distratto:

a confronto c’è San Francesco d’Assisi, a sinistra (il frate), e il presente, a destra (il

bambino)…   a   confronto   c’è,   a   sinistra,   la   bellezza   del   Creato   “Il   Cantico   delle

Creature”   e,   a   destra,   il   suo   degrado   descritto   da   Papa   Francesco   nell’enciclica

“Laudato sì”.

Il frate ricorda il primo presepe ideato dal Santo che lo volle  vivente, a Greggio, in un

ambiente   naturale,   per   intuire   il   vero   spirito   del   Natale,   mentre   il   bambino

rappresenta i nostri tempi in cui si   è poco attenti ai veri valori della vita e alla

bellezza dell’ambiente e spesso si agisce solo per tradizione o per inerzia, perdendo

di vista l’essenziale.

La rappresentazione del presepe nella chiesa non si limita a questo e difatti 8 stelle

poste  ai  lati   della  navata   principale  ricordano  ai   fedeli  i   versi   del  Cantico  delle

Creature, mentre 25 angioletti consegnano  ai presenti le osservazioni del Papa che

​invita   alla   riflessione   e   all’azione   per   salvaguardare   quello   che   San   Francesco

contemplava ovvero il Creato da apprezzare e non da sfruttare e/o inquinare.

Che dire! Solo menti particolari possono arrivare a tanto.

Lo scopo dell’opera – dice don Tonino – è duplice perché si è voluto rappresentare la

Natività e, nel contempo, si vuol far riflettere sull’economia circolare della Grazia: Il

Creato, dono di Dio, attraverso lo sguardo contemplativo di colui che diviene custode

della “casa comune” e attraverso la preghiera, ritorna a Dio”.

Di certo questo non è il solito presepe che si limita alla mera rappresentazione della

Natività del Bambino Gesù, venuto a portarci la salvezza, ma è anche tant’altro.

Da   una   parte   esso   ci   ricorda   l’evento   prodigioso   che   ha   cambiato   il   corso

dell’Umanità   e   dall’altro   ci   ricorda   il   nostro   ruolo   in   questo   progetto   divino   di

salvezza: anche noi dobbiamo rinascere a nuova vita; dobbiamo essere consapevoli

della nostra fede e delle nostre azioni e dobbiamo collaborare, anche attraverso la

contemplazione   e   la   preghiera,   perché   il   Creato   preservi   le   sue   bellezze

dall’ingordigia di chi poco ama il suo prossimo.

L’invito è quello di visitare questo straordinario presepe perché di sicuro dopo averlo

visto non si rimane come prima: la riflessione si farà strada da sola.

 

Anna Guarracino

(Animatore della Cultura  e della Comunicazione)