No al test del Dna, il tribunale lo decreterà padre

Così sarà per un imprenditore sorrentino 50enne perché ebbe una storia d’amore con una 40enne stabiese dal quale è nato un bimbo di 5 anni

 

Sorrento – Un imprenditore sorrentino 50enne non si è sottoposto al test del Dna nonostante gli inviti dei giudici e probabilmente sarà decretato padre dal tribunale.

Anni fa ebbe una storia d’amore con una 40enne stabiese dal quale è nato un bimbo di 5 anni, la donna quando vide che era incinta tempestò di foto, messaggi e telefonate l’uomo ed i suoi familiari, tanto da far si che egli, non volendo sapere di esserne il padre, denunciò la donna per stalking.

Da qui sono nati due fronti paralleli, un procedimento che vede l’uomo davanti ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata perché si deve sottoporre al test per sapere se lui è il padre del piccolo. L’altro è il processo che vede la donna sul banco degli imputati come stalking, che sempre deriva dal fatto della nascita del bimbo, e proprio sul fatto del dna ed il non presentarsi negli studi del laboratorio di genetica della seconda università di Napoli (assenze motivate per problemi di salute da certificati medici), il 50enne potrebbe essere decretato padre dal tribunale.

Secondo i legali della donna, difesa dall’avocato Francesco Schettino, se l’uomo non si presenta per due volte al test non avendo delle motivazioni valide da offrire, i giudici possono stabilire – come la Cassazione ha stabilito in alcune sentenze – il tacito riconoscimento della paternità. Per non arrivare a questo allora il giudice ha lanciato un ultimatum al consulente tecnico, che entro la fine del mese di aprile bisognerà presentare una bozza di relazione finale con o senza il test del Dna.

Intanto si intrecciano due processi che hanno come protagonisti lui e lei, il 50enne imprenditore e l’avvenente 40enne donna stabiese, che dovranno  chiarire le reali responsabilità, ma chi ne va di mezzo è solo il piccolo bimbo di 5 anni che fino ad oggi non ha mai conosciuto suo padre.