Non resiste Ferzan Özpetek al richiamo della Marina Grande

Il regista italo-turco ha cenato nella trattoria ‘da Emilia’, cara a Vittorio De Sica e a Sophia Loren

 

 Redazione – Neanche il regista italo-turco Ferzan Özpetek non resiste al richiamo della Marina Grande, quella immortalata nel famoso film con Vittorio De Sica e Sophia Loren e si concede una  cena nella trattoria ‘da Emilia’.

Egli è stato ospite d’onore degli Incontri internazionali del cinema che si sono svolti la settimana scorsa nella cittadina costiera e con una comitiva ben nutrita ha cenato in questa trattoria che ospitò varie volte Vittorio De Sica e Sofia Loren, quando erano nella pause del film ‘Pane, amore e…’.

Un regista, Özpetek, naturalizzato italiano che è nato in una famiglia della borghesia locale turca, imparentata per via materna con due pascià. Al momento di scegliere come proseguire gli studi si oppone alla volontà paterna, che avrebbe voluto che completasse gli studi negli Stati Uniti, ed ottiene, grazie all’appoggio della madre, di trasferirsi come studente universitario a Roma, in Italia, nel 1976, per studiare Storia del cinema alla Sapienza, dove completerà la sua formazione, frequentando corsi di Storia dell’Arte e del Costume all’Accademia Navona e corsi di regia all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico. Dopo alcune esperienze in teatro con il Living Theatre di Julian Beck, riesce ad avvicinarsi al mondo del cinema, iniziando a collaborare come assistente e aiuto regista con Massimo Troisi, Maurizio Ponzi, Ricky Tognazzi, Sergio Citti e Francesco Nuti. Il suo primo lavoro come aiuto regia è in ‘Scusate il ritardo’ (1982) di Troisi, seguito da ‘Son contento’ di Ponzi, in cui ha una piccola esperienza come attore, interpretando un madonnaro.

Il suo debutto cinematografico come regista avviene nel 1997 con il film ‘Il bagno turco’ (Hamam), una co-produzione tra Italia, Spagna e Turchia. Il film, uscito nelle sale cinematografiche nel maggio 1997, ottiene grande successo di critica e pubblico, ottenendo svariati premi e venendo presentato alla 50esima edizione del Festival di Cannes, nella sezione Quinzaine des Réalisateurs. Nel 1999 realizza ‘Harem Suare’, ambientato nella sua terra natale, raccontando la tormentata storia d’amore tra la favorita del sultano, Safiye, e l’eunuco Nadir, sullo sfondo della caduta dell’Impero ottomano. La storia viene scritta dallo stesso Özpetek in collaborazione con Gianni Romoli, che produce il film assieme a Tilde Corsi e alla loro R&C Produzioni. Anche questo secondo film ottiene un buon riscontro di pubblico e critica.

Pian piano si fa strada producendo altri film: ‘La finestra di fronte’ (2003), ‘Cuore sacro’ (2004),

‘Saturno contro’ (2007), ‘Un giorno perfetto’ (2008), ‘Mine vaganti’ (2010), ‘Magnifica presenza’ (2012), ‘Allacciate le cinture’ (2014), ‘Rosso Istanbul’ (2017) e ‘Napoli velata’ (2017).

E dopo questa venuta in costiera per gli Incontri internazionali del cinema si lasciato andare a qualche giorno di riposo ed ha gustato i piatti tipici nostrani.

 

GISPA