Omicidio Anna Scala, iniziato il processo

Sul banco degli imputati c’è l’ex compagno, Salvatore Ferriuolo, reo confesso dell’omicidio della sua ex compagna, mentre come parti civili ci sono la figlia della vittima ed il Comune di Piano di Sorrento

Foto tratta dal diario di Facebook di Anna Scala

Costiera sorrentina – È iniziato il processo per l’omicidio Anna Scala.

Sul banco degli imputati c’è l’ex compagno, Salvatore Ferriuolo, reo confesso dell’omicidio della sua ex compagna, mentre come parti civili ci sono la figlia della vittima ed il Comune di Piano di Sorrento.

Nel mese di giugno il gip del tribunale di Torre Annunziata lo aveva rinviato a giudizio, e la   prima udienza del processo fu fissata per l’11 settembre in Corte d’Assise a Napoli e così è stato.

La difesa dell’omicida si è battuta affinché si procedesse per la richiesta di rito abbreviato, ma questa non è stata accolta, a causa dell’accusa di omicidio pluriaggravato. In aula era presente l’imputato, ed anche i legali delle parti civili costituite: il Comune di Piano di Sorrento, su espressa volontà del sindaco Salvatore Cappiello, con l’avvocato Amedeo Pisanti e la figlia Maria, assistita dall’avvocato Salvatore Esposito.

Il Ferraiuolo non si rassegnava alla fine del loro rapporto e negli ultimi anni l’aveva anche picchiata, minacciata di morte e danneggiata la sua auto.

Ormai era andato in escandescenza così mise in atto la sua ‘opera omicida’.

L’uccisione della donna, che abitava nella frazione collinare di Moiano, nel territorio di Vico Equense, avvenne il 17 agosto dello scorso anno, nella frazione della Trinità, a Piano di Sorrento. L’uomo, come è stato ricostruito dai carabinieri della compagnia di Sorrento, coordinati dal maggiore Ivan Iannucci, aveva pedinato la donna già dalla mattina, seguendola nel suo percorso con il suo scooter. Così vide dove andava a lavorare, poiché ella era una parrucchiera, e restò in zona fino a quando la vittima non uscì dal palazzo dove si era recata. Quando Anna Scala andò a prendere la macchina nel garage mise in atto il suo accoltellarla a morte, poi gettò il coltello in un giardino adiacente e fuggì. Intanto erano stati avvisati i carabinieri che in poco tempo lo rintracciarono in una zona isolata della fascia collinare della penisola sorrentina, e lo ammanettarono.

Nella prossima udienza saranno ascoltati i primi testimoni dell’accusa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.