Ordinazione Presbiterale Monsignor Cece, 60° Anniversario

Nella lettera inviatagli l’arcivescovo Franco Alfano invita tutti a rivolgergli una preghiera per le precarie condizioni di salute

Sorrento – Nel 60° Anniversario dell’Ordinazione Presbiterale di Monsignor Felice Cece, nella lettera inviatagli l’arcivescovo Franco Alfano invita tutti a rivolgergli una preghiera per le precarie condizioni di salute.

Monsignor Felice Cece nasce a Cimitile, comune italiano in Provincia di Napoli.

Entrato in seminario poco dopo l’inizio degli anni cinquanta per la Diocesi di Nola, viene ordinato sacerdote nella Cattedrale di Nola il 5 luglio del 1959 dal vescovo Adolfo Binni.

Dopo aver avuto vari incarichi parrocchiali e non all’interno della diocesi, il 17 agosto del 1984 viene nominato vescovo di Calvi e Teano da papa Giovanni Paolo II.

Riceve la consacrazione episcopale il 20 ottobre dello stesso anno nella Cattedrale di Nola dal cardinale Bernardin Gantin, decano del collegio cardinalizio, coconsacranti Giuseppe Costanzo, vescovo di Nola e Matteo Guido Sperandeo, vescovo emerito di Calvi e Teano, nonché suo predecessore.

A seguito dell’unificazione delle diocesi di Calvi e Teano, disposta dalla Congregazione per i vescov il 30 settembre 1986, viene nominato primo vescovo della diocesi di Teano-Calvi.

L’8 febbraio 1989 è promosso arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia dallo stesso papa Giovanni Paolo II.

Il 10 marzo 2012 è accolta la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia per raggiunti limiti d’età.

Il 28 aprile 2012, al momento della presa di possesso del suo successore, è divenuto arcivescovo emerito.

Qui sotto riportiamo la lettera dell’arcivescovo Franco Alfano:

“MONS. FRANCESCO ALFANO Arcivescovo di Sorrento – Castellammare di Stabia

Carissimi,

il prossimo 5 luglio ricorre il sessantesimo anniversario dell’ordinazione presbiterale di Mons. Felice Cece, nostro arcivescovo emerito. Non potendo festeggiare con lui a causa delle precarie condizioni di salute, a tutti ben note, sarà bene coinvolgere le nostre comunità nella preghiera in quello stesso giorno o nella domenica successiva: a nessuno sfugga l’importanza di questo momento di profonda comunione ecclesiale, per esprimere al Signore il grazie più sincero dinanzi a una testimonianza di fede e di amore che continua ad essere offerta alla nostra comunità diocesana da chi l’ha servita a lungo con intelligenza, fermezza e passione.

Vivremo questa circostanza con tutto il Popolo di Dio, ma ci sentiremo coinvolti in modo speciale noi che abbiamo usufruito della sua amicizia spirituale e del suo ministero episcopale come primi collaboratori: sarà il più bel regalo che gli potremo offrire in questa fase delicata e dolorosa della sua esistenza di fedele discepolo del Cristo crocifisso e risorto!

Vico Equense, 29 giugno 2019 Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo”.