Papa Francesco: “Abbia fine inverno demografico in Italia”

Che possa “arrivare una nuova primavera di bambini e bambine altrimenti il futuro è in pericolo. Le nascite sono calate”, come ha fotografato l’Istat

Foto tratta da paroladivita.org

Città del Vaticano – Affacciandosi alla finestra per l’Angelus di mezzogiorno, nella domenica 7 febbraio Papa Francesco ammonisce: “Finisca inverno demografico in Italia”.

Che possa “arrivare una nuova primavera di bambini e bambine altrimenti il futuro è in pericolo. Le nascite sono calate”, come ha fotografato l’Istat.

L’Istituto di statistica mostra che al primo gennaio 2020 i residenti ammontavano a 60 milioni 317mila, 116mila in meno su base annua. Allo stesso tempo aumentava il divario tra nascite e decessi: per 100 persone decedute ci sono solo 67 bambini (dieci anni fa erano 96). Praticamente il ricambio generazionale più basso degli ultimi 102 anni.

Come si evince dai dati si vede che nel 1946 la popolazione ammontava a 45.540.000 di persone, le nascite erano 1.036.098, i morti 547.952, il saldo naturale era +488.146; le nascite in confronto dei decessi aumentarono fino al 1992, erano 567.841 ed i morti 545.038, con un saldo naturale di +22.803, e l’Italia contava 56.757.236 di abitanti. Poi nonostante l’aumento della popolazione, dall’anno seguente il saldo naturale fu -5.559, 56.960.300 di persone, 549.484 di nati e deceduti 555.043. Da quell’anno solo due volte il saldo naturale è stato a favore delle nascite (2004 e 2006).

Con i dati resi dal’Istat il Papa esorta a cambiare rotta, ci vorrebbe una virata come nel dopo guerra, potrebbe essere anche così nel dopo Covid-19.

GiSpa