Una petizione per tenere alta l’attenzione su Luigi Celentano

Ha preso il via sulla piattaforma change.org una raccolta di firme che sono arrivate a più di 300

 

Meta – Ha preso il via sulla piattaforma change.org una petizione per tenere alta l’attenzione su Luigi Celentano e la raccolta di firme è arrivata a più di 300.

Il giovane scomparso il 12 gennaio del 2017 che allora aveva 18 anni, e l’ultimo a vederlo fu uno zio verso le 2 del mattino nella zona collinare di Vico Equense, e gli disse che voleva andare via perché minacciato di morte.

Da quell’ora del giovane si sono perse le tracce e nessuno ha saputo più nulla, e nel prossimo mese saranno due anni dalla sua scomparsa.

Così è partita su questa piattaforma change.org, la raccolta di firme per non abbassare l’attenzione su quel ragazzo solitario e sensibile, definito come “particolare”, che aveva problemi con i suoi coetanei ed in famiglia, come si evince dalle denunce fatte prima di sparire nel nulla.

Una petizione indirizzata ai sindaci di Meta, Piano di Sorrento e Vico Equense, oltre che ai carabinieri, alla Prefettura di Napoli ed alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata che sulla misteriosa sparizione ha avviato un’indagine all’indomani della segnalazione lanciata dalla madre.

Ma molte sono le domande che ricorrono in questa petizione: “Tutti si chiedono che fine abbia fatto Luigi Celentano. Noi ce lo chiediamo. È riuscito ad andare via per rifarsi una vita più serena, oppure qualcuno gli ha fatto del male?”

Nella petizione si sottolinea che il suo numero di cellulare è ancora attivo, nonostante che la Wind dopo 12 mesi lo disattiva, vengono fatte delle ricariche, e che poi il suo profilo di Facebook principale è stato usato più volte, a partire almeno da giugno 2018 fino ad un periodo recente.

Chi fa tutto questo?

I carabinieri del capitano Marco La Rovere hanno seguito diverse piste e tra queste quelle che sembravano più accreditate, che volevano Luigi vittima di atti di bullismo o coinvolto in un giro di incontri clandestini di boxe.

Ipotesi che non hanno trovato riscontro. Per questo gli inquirenti si sono poi indirizzati verso la pista dell’allontanamento volontario, tanto che nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati.

“Vogliamo la verità, vogliamo sapere che cosa gli è accaduto – spiegano ancora i promotori della raccolta di firme -. Chiediamo che tutte le possibili verifiche siano effettuate e che Luigi, ragazzo solitario e sensibile, non sia dimenticato”.