Piano di Sorrento: approvato nuovo regolamento delle antenne

In Consiglio Comunale un lungo dibattito ha fatto da cornice ad un problema che attanaglia la cittadina che è l’unica a ‘soffrire’ di una scarsa ricezione telefonica mobile, dovuto all’assenza di impianti sul territorio. Il sindaco Cappiello: “Una risposta con cui si garantisce il diritto alla salute e quello allo sviluppo del territorio”

Piano di Sorrento – È stato approvato il nuovo regolamento delle antenne.

In Consiglio Comunale un lungo dibattito ha fatto da cornice ad un problema che attanaglia la cittadina che è l’unica a ‘soffrire’ di una scarsa ricezione telefonica mobile, dovuto all’assenza di impianti sul territorio.

Il sindaco Salvatore Cappiello dischiara. “La nostra Città, ora, potrà superare il problema della scarsa ricezione telefonica mobile, dovuto all’assenza di impianti sul territorio. Lo farà in modo estremamente sicuro, tutelando la salute dei cittadini.

Ai controlli sulle emissioni che, per legge, svolgerà Arpac, si aggiungono quelli che il nostro Comune potrà attuare grazie al nuovo regolamento. E’ una doppia garanzia resa possibile dalla nostra scelta di stasera, cioè trattenere come Amministrazione il potere di vigilare sull’installazione delle antenne”.

Sulla questione della mancanza di ricezione della telefonia mobile, molti cittadini, anche al di fuori di Piano, avevano sollecitato molto affinché venisse risolta una criticità quotidiana, adesso hanno una risposta concreta e completa. Una risposta con cui si garantisce il diritto alla salute e quello allo sviluppo del territorio.

“Potevamo approvare i provvedimenti già a febbraio – continua il primo cittadino-. Insieme, però, abbiamo colto dalla Città richieste di approfondimenti sulla sicurezza degli impianti. Un passo fatto nostro. Intanto, sono entrate in vigore nuove leggi sempre più aperte verso il potenziamento delle reti di telecomunicazioni considerate dallo Stato e dall’Europa fondamentali per lo sviluppo nazionale. Potevamo quindi scegliere di lavarcene le mani, attendendo l’arrivo delle compagnie, ma non è nostro costume.

Non si poteva più attendere. La nostra è una città che deve restare protagonista del suo progresso. Sempre”.

GiSpa