Piano, ok alla ristrutturazione dell’Istituto nautico per 900mila euro

È stato sottoscritto questa mattina, infatti, nella sede di piazza Matteotti a Napoli, il contratto con cui la Città Metropolitana affida l’esecuzione delle opere alla ditta aggiudicataria della gara

Foto di Giuseppe Spasiano

Piano do Sorrento – Al via la ristrutturazione dell’Istituto tecnico nautico ‘Nino Bixio’ per 900mila euro.

È stato sottoscritto questa mattina, infatti, nella sede di piazza Matteotti a Napoli, il contratto con cui la Città Metropolitana affida l’esecuzione delle opere alla ditta aggiudicataria della gara.

Gli interventi saranno concentrati su quegli ambienti che sono inagibili e che servono per la svolgimento dell’attività didattica, e devono essere completati entro 18 mesi.

L’edificio dove sorge la scuola nautica era un antico convento dei Padri Carmelitani, annesso alla adiacente chiesa di Santa Teresa, è composto da 4 corpi di fabbrica, con differenti date di costruzione e morfologia, per complessivi 4.500 metri quadrati coperti, articolati intorno a 2 cortili interni.

Il corpo principale, antico, in muratura di tufo, risale al XVII secolo e, nonostante i vari interventi di ristrutturazione e rimaneggiamento, mantiene ancora le linee essenziali di quella che un tempo era la struttura conventuale di Santa Teresa, con un chiostro racchiuso da arcate a tutto sesto, poggianti su pilastri in muratura di tufo lisci e intonacati.

Re Ferdinando di Borbone si interessa alle Scuole del Piano, che sono oggetto di due decreti: con il primo, del 28 ottobre 1831, ne modifica il sistema amministrativo, disciplinare ed economico, con il successivo stabilisce fra l’altro che il corso degli studi sia ridotto a tre classi.
Il nuovo Stato unitario, già nel 1863, dispone che la Scuola prepari la gioventù a tutte le carriere nautiche: capitani, macchinisti e costruttori navali. Dopo alcuni anni di permanenza a Madonna di Rosella, la sede passa nell’ex convento dei Padri Carmelitani a Santa Teresa. Il Ministero dell’Agricoltura Industria e Commercio, con Regio decreto del 22 novembre 1866, la eleva ad Istituto Nautico con l’intestazione di “Regio Istituto di Marina Mercantile di Piano di Sorrento”. L’anno successivo, nel chiostro, viene costruito l’albero di manovra, utilizzato per le esercitazioni e la simulazione delle manovre di bordo. Dal ‘72 l’Istituto è finanziato dallo Stato, dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, dai Comuni della penisola, dalla Mutua Sorrentina di Meta e ancora dai più importanti armatori, ma dal ‘77 passa alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione ed assume il titolo di “Regio Istituto Nautico” che, con decreto del 27 agosto 1883, si intitola all’eroe garibaldino Nino Bixio. Nel 1884 all’Istituto viene annesso un convitto allo scopo di ospitare i giovani provenienti da fuori penisola e, due anni dopo, ottiene anche la sezione Capitecnici per le costruzioni navali in legno e in ferro, di cinque anni.
Nel 1916 entra in funzione un attrezzato osservatorio meteorologico. Nel ‘23 per effetto della riforma Gentile viene abolita la sezione per capitecnici e si organizzano gli studi in tecnico inferiore e superiore, ambedue di durata quadriennale. Il 24 giugno 1933 sono in visita al Nautico i Principi di Piemonte Maria Josè e Umberto di Savoia. A partire dall’anno scolastico 1940/41 l’Istituto riceve un nuovo assetto: viene abolito il tecnico inferiore e fondata la Regia Scuola Media Sorrento, che ha sede nei locali dello stesso Nautico. Nell’immediato secondo dopoguerra l’Istituto, con la nuova denominazione di “Istituto Tecnico Nautico Nino Bixio”, è riordinato in cinque anni ripartiti in un biennio comune ed un triennio specifico per capitani e macchinisti. Vengono attivati i gabinetti scientifici di astronomia, navigazione, fisica, misure elettriche, comunicazioni elettriche, meteorologia con relativo osservatorio, macchine e geografia.

Gli principali interventi riguardano sia la parte antica, ovvero la sostituzione degli infissi in legno degradati, e sia la parte nuova, dove sono previste la restituzione all’uso scolastico di tutto il piano terra, attualmente inagibile, la completa ristrutturazione interna del piano rialzato – per creare 3 aule e 3 laboratori – oltre all’isolamento termico del primo piano e della copertura. Sarà ristrutturata la parte che ospita il laboratorio motori marini, mentre per tutti gli stabili sarà completata la rete antincendio. Per le aree esterne previsti il risanamento delle pavimentazioni, la pulizia e lo smaltimento dei depositi di materiale di rifiuto, la ricostruzione delle parti crollate e l’installazione di sistemi per lo smaltimento delle acque meteoriche.

Il sindaco metropolitano, Luigi De Magistris, afferma: “Continua l’incessante lavoro della Città Metropolitana per garantire il pieno esercizio del diritto allo studio delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi delle scuole superiori. In questi anni è stato messo in campo un impegno immenso e una quantità di risorse senza eguali dal dopo-terremoto, affinché i nostri giovani possano affrontare le sfide che la vita porrà loro di fronte con il massimo bagaglio di conoscenze disponibili”.

Il vice sindaco Metropolitano con delega alla Scuola, Domenico Marrazzo, spiega che  “si tratta di un edificio storico, con alcune parti che risalgono addirittura al 1600, e quindi meritevole di straordinaria cura e attenzione, in secondo luogo perché è un istituto che nel corso della sua storia ha formato le eccellenze della marina italiana e internazionale, e deve continuare a farlo. Basti vedere quanti comandanti di navi, quanti capitani, quante maestranze di comprovata eccellenza provenienti da questa scuola hanno salpato e continuano a salpare i mari di tutto il mondo a servizio della marina militare e delle più importanti compagnie di navigazione. È nostro dovere, quindi, consentire ai nostri giovani di formarsi in strutture all’avanguardia”.