Piano: Simona Loiacono, Tomasi di Lampedusa e ‘L’alabatro’

Svela nel suo libro uno dei personaggi più importanti della letteratura italiana

 

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Foto tratta dal diario di Facebook di Simona Loiacono

 Piano di Sorrento – Nel Giardino del Professore, nell’ambito di Letti in Giardino della Mondadori Bookstore, Simona Loiacono nel suo libro ‘L’alabatro’ svela uno dei personaggi più importanti della letteratura italiana: Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Duca di Palma di Montechiaro e principe di Lampedusa, Giuseppe Tomasi nasce a Palermo il 23 dicembre 1896, unico figlio maschio di Giulio Maria Tomasi e Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò. Giuseppe rimane l’unico figlio in famiglia dopo la morte della sorella Stefania, causata da una difterite. Rimarrà Il giovane rimarrà legato alla madre, donna dalla forte personalità che grande influenza avrà sul futuro scrittore. Non legherà allo stesso modo con il padre, uomo dal carattere freddo e distaccato.

Dal punto di vista scolastico, educatrici di Giuseppe – che compie i suoi studi nella sua grande casa di Palermo – sono una maestra, la stessa madre – che insegna al figlio il francese – e la nonna che al piccolo leggeva i romanzi di Emilio Salgari. Nel piccolo teatro della casa di Santa Margherita Belice, dove era solito passare lunghe vacanze, assiste per la prima volta ad una rappresentazione dell’Amleto di Shakespeare, recitato da una compagnia di girovaghi.

A partire dal 1911 Tomasi frequenta il liceo classico a Roma; completerà comunque gli studi a Palermo. Sempre a Roma nel 1915 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza; non terminerà però gli studi.

Divenuto adulto, partecipa ai due conflitti mondiali; dopodiché si ritira a vita privata, viaggiando e dimorando per lunghi periodi all’estero, dove conosce Alexandra Wolff, detta Licy, che diverrà sua moglie, e dove inizia a confrontarsi con i grandi della letteratura europea. Saranno questi viaggi a portarlo a cimentarsi, quasi alla fine della sua vita, nella stesura di un romanzo ispirato alla figura del bisnonno paterno Giulio Fabrizio, l’astronomo, il sognatore. Un romanzo che avrà per protagonista un personaggio fugace, un nobiluomo colto e malinconico che perde il suo sguardo nel cielo per fuggire la terra: si intitolerà ‘Il Gattopardo’.

Gli viene diagnosticato un tumore ai polmoni nel 1957: morirà il 23 luglio. Il suo romanzo viene pubblicato postumo nel 1958, dopo che Elena Croce avrebbe inviato il romanzo a Giorgio Bassani. Quest’ultimo lo fa pubblicare presso la casa editrice Feltrinelli, rimediando all’impressionante errore di giudizio di Elio Vittorini che, per conto della editrice Einaudi, non s’era a suo tempo accorto di aver avuto tra le mani un assoluto capolavoro della letteratura italiana (nel 1959 il romanzo vince il Premio Strega).

Curiosamente, come il suo antenato protagonista de ‘Il Gattopardo’, Giuseppe Tomasi di Lampedusa muore in una modesta camera d’albergo a Roma, lontano da casa, in un viaggio intrapreso per cure mediche.

A dialogare con il magistrato-scrittrice, domenica 15 settembre, alle ore 18:30, ci sarà Marilù Ruggiero.

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Simona Lo Iacono è nata a Siracusa nel 1970. Magistrato, presta servizio presso il tribunale di Catania. Ha pubblicato diversi racconti e vinto concorsi letterari di poesia e narrativa. Sul blog letterario Letteratitudine di Massimo Maugeri cura una rubrica che coniuga norma e parola, letteratura e diritto, dal nome ‘Letteratura è diritto, letteratura è vita’. Il suo primo romanzo, ‘Tu non dici parole’ (Perrone 2008), ha vinto il premio Vittorini Opera prima. Nel 2010 le sono stati conferiti il Premio Internazionale Sicilia’“Il Paladino’ per la narrativa e il Premio Festival del talento città di Siracusa.
Nel 2011 ha pubblicato ‘Stasera Anna dorme presto’ (Cavallo di Ferro), con cui ha vinto il premio Ninfa Galatea ed è stata finalista al Premio Città di Viagrande. Nel 2013, sempre per Cavallo di Ferro, ha pubblicato il romanzo ‘Effatà’, vincitore del Premio Martoglio e del premio Donna siciliana 2014 per la letteratura.
Attualmente conduce sul digitale terrestre un format letterario dal nome BUC, trasmissione che mescola al libro varie discipline artistiche, e cura sulla pagina culturale della Sicilia la rubrica letteraria ‘Scrittori allo specchio’. Presta inoltre servizio presso il carcere di Brucoli come volontaria, tenendo corsi di letteratura, scrittura e teatro, tutti mezzi artistici con i quali intende attuare il principio rieducativo della pena sancito dall’art 27 della Costituzione.

GiSpa