A Piano di Sorrento apre lo Sportello Amianto

Per i marittimi che a bordo sono esposti alla fibra killer a bordo e tutelarli in ogni sede

 

Piano di Sorrento – Sarà aperto lo Sportello Amianto presso il Comune per i marittimi che a bordo sono esposti alla fibra killer a bordo e tutelarli presso la magistratura e in tutte le sedi competenti.

Nel convegno ‘Amianto in navigazione: tutela dei marittimi esposti ad amianto’, che si è svolto a Villa Fondi, lo ha detto il presidente dell’Ona (Osservatorio Nazionale Amianto), avvocato Ezio Bonanni, pioniere della difesa dei lavoratori marittimi esposti ad amianto, che l’accordo di aprirlo è stato preso con il sindaco Vincenzo Iaccarino.

La conferenza voleva rendere nota l’ingiustificata negazione dei diritti dei marittimi, in particolare quelli legati all’esposizione professionale a polveri e fibre di amianto, anche in momentanea assenza di patologia asbesto correlata.

L’asbesto (o amianto) è un insieme di minerali del gruppo degli inosilicati (serie degli anfiboli) e del gruppo dei fillosilicati (serie del serpentino). Per diventare amianto i minerali di partenza devono subire particolari processi idrotermali di bassa pressione e bassa temperatura. Secondo la

normativa italiana, l’amianto è inalabile: infatti è tipicamente formato da singole fibre più lunghe di 5 µm e con rapporto lunghezza / larghezza di almeno 3:1.

La sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale per indumenti e tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma la sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l’uso in molti paesi. Se respirate, le polveri contenenti fibre d’amianto possono causare gravi patologie, l’asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico, e il carcinoma polmonare.

Gli amianti più cancerogeni sono gli anfiboli; fra essi il più temibile è la crocidolite. Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell’aria non sia pericolosa: un’esposizione prolungata nel tempo o a elevate quantità aumenta significativamente le probabilità di contrarne le patologie associate.[

L’amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per la coibentazione di edifici, tetti, navi, ad esempio le portaerei classe Clemenceau, treni; come materiale da costruzione per l’edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio, noto anche con il nome commerciale Eternit, utilizzato per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie, e inoltre nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche, materiali d’attrito per i freni di veicoli, guarnizioni) e anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre la polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante nella filtrazione dei vini. Altro uso diffuso era come componente dei ripiani di fondo dei forni per la panificazione.

Il primo paese al mondo a usare cautele contro la natura cancerogena dell’amianto tramite condotti di ventilazione e canali di sfogo fu il Regno Unito nel 1930 a seguito di pionieristici studi medici che dimostrarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori. Nel 1943 la Germania fu il primo paese a riconoscere il cancro al polmone e il mesotelioma come conseguenza dell’inalazione di asbesto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori colpiti. Il primo stato a bandire l’amianto fu l’Islanda nel 1983 e attualmente oltre 50 paesi nel mondo hanno bandito l’amianto.

In Italia, ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni di amianto compatto ed 8 milioni di tonnellate di amianto friabile. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto, avvalorate anche dalle risultanze del VI Rapporto Mesoteliomi, l’amianto ha provocato tra i soli marittimi più di 1.600 vittime. I numeri della strage aumentano se si tiene conto dei portuali, che sono pari a 298 casi di mesotelioma. Il picco si verificherà tra il 2025 e il 2030.

Al convegno che hanno partecipato anche autorità politiche ed istituzionali, tra cui gli assessori del Comune Piano di Sorrento, Costantino Russo e Marilena Alberino, ed anche: Silvana Maresca, avvocato giuslavorista, l’avvocato. Elia Cascone, dell’Ufficio legale Ona, il prof. Renato Sinno, dell’Università Federico II Napoli, i capitani Graziano Borrelli e Pasquale Napolitano, responsabili Ona Settore Marittimo Regione Campania.

GISPA