Piano di Sorrento, cittadinanza onoraria a Liliana Segre

La senatrice a vita che fu deportata ad Auschwitz a 13 anni e visse nel campo di concentramento dal quale fortunatamente ne è uscita viva

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Piano di Sorrento – Con il voto all’unanimità il Consiglio comunale ha approvato la  cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre.

Quando aveva 13 anni dopo che fu respinta dalla Svizzera con la sua famiglia, nel gennaio del 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunse dopo sette giorni di viaggio. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile. Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni paterni furono arrestati ad Inverigo (provincia di Como); dopo qualche settimana anche loro vennero deportati ad Auschwitz ed uccisi quando arrivarono il 30 giugno 1944.

Alla selezione, Liliana ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sull’avambraccio. Fu messa per circa un anno ai lavori forzati presso la fabbrica di munizioni Union, che apparteneva alla Siemens. Durante la sua prigionia subì altre tre selezioni. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l’evacuazione del campo, affrontò la marcia della morte verso la Germania.

Venne liberata dalle Forze armate statunitensi il primo maggio 1945 dal campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück che fu liberato contemporaneamente anche dall’Armata rossa. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, Liliana fu tra i venticinque sopravvissuti.

Fu scritta una lettera da Mimmo Cinque, sindacalista, alla senatrice per dirle che il Comune le voleva conferire la cittadinanza onoraria: “Le scrivo a nome della Rsu del Comune di Piano di Sorrento. Abbiamo avanzato la proposta al nostro Consiglio comunale di conferirle la cittadinanza onoraria. Sarebbe un grande onore poterla annoverare tra i nostri concittadini ringraziandola per la preziosa opera di testimonianza che Lei svolge instancabilmente”.

Ella fu molto entusiasta di volerle dare questo conferimento e rispose: “Il sostegno e la solidarietà sono piccoli segnali che fanno bene al cuore. Aspetto vostre dall’amata Campania”.

Un conferimento che ha unito sia la maggioranza che la minoranza, che hanno approvato senza esitazioni la predisposizione degli atti necessari per il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita. Un messaggio forte contro i rigurgiti di discriminazione e odio di qualunque natura.

Una donna vivente che oggi può testimoniare gli orrori che accadevano da quando salivi su un treno e venivi deportato nei campi di concentramento e lì dove i nazisti ne facevano di tutti i colori.

GiSpa