Piano di Sorrento, il premio “L’arte dell’equitazione a 360°” ai fratelli Abbagnale

Il fratelloni della canoa insieme a Peppiniello di Capua furono gli artefici di tante straordinarie stagioni con tanti successi

 Piano di Sorrento – A Villa Fondi i fratelli Abbagnale riceveranno il premio “L’arte dell’equitazione a 360°” che assieme a Peppiniello di Capua furono gli artefici di tante straordinarie stagioni con tanti successi.

E non poteva esserci solo la presenza di mitici fratelloni, ma ci sarà anche quella del timoniere che li manovrò con le sue parole verso dei successi intramontabili che resteranno negli annali della storia, non solo del canotaggio, ma di tutto lo sport italiano, quello che fa sacrifici duri, che lotta e non molla mai nei momenti difficili, ed alla fine ottiene dei risultati straordinari.

Giuseppe e Carmine Abbagnale, tesserati per la Canottieri Stabia ed allenati dallo zio, Giuseppe La Mura – divenuto poi direttore tecnico della Federazione Italiana di Canottaggio – dominano per un decennio la scena del canottaggio mondiale, portando questo sport, povero e poco conosciuto, alla ribalta mediatica. Memorabili sono le concitate telecronache delle loro vittorie ad opera di Giampiero Galeazzi.

Giuseppe era il capovoga dell’armo e Carmine il prodiere. Il loro palmarès comprende due allori olimpici e sette titoli mondiali conquistati tra il 1981 ed il 1991. Tuttavia, nel 1994, infortunato Giuseppe ai campionati mondiali di Indianapolis, Carmine ottenne quella che resta la sua unica medaglia conquistata senza il fratello: sempre con l’equipaggio del 2 con, in coppia con Gioacchino Cascone (timoniere Antonio Cirillo) si aggiudicò la medaglia d’argento.

Sicuramente, tra le tante, occorre ricordare la finale olimpica di Seoul 1988, quando l’equipaggio italiano vinse l’oro sconfiggendo il temuto armo inglese composto da Sir Stephen Redgrave, considerato il più forte canottiere della storia, e Andy Holmes, che finirono addirittura in terza posizione, preceduti dall’equipaggio della Germania Est.

I fratelli hanno gareggiato assieme per 13 stagioni (dal 1981 al 1993, anno del ritiro di Giuseppe). In precedenza Giuseppe, più grande di tre anni, aveva gareggiato con altri prodieri e dopo il 1993, Carmine continuò a gareggiare per un altro paio di stagioni, conquistando ancora un argento mondiale.

Ma non ci sarà solo la loro presenza, a ricevere dei riconoscimenti ci saranno: Barbara Cavedo, veterinaria di fama internazionale, mentre nella sezione dedicata alla legalità, ad aggiudicarsi il premio sarà Maria Di Mauro, magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e titolare di tante inchieste. Oltre a loro anche Tony Figo, artista di “Made in Sud”, e il rapper napoletano Lucariello, per la sezione spettacolo. I riconoscimenti saranno consegnati nel corso di una tavola rotonda incentrata sul ruolo del cavallo nella società attuale.

GISPA