Nella serata della cerimonia saranno premiati la cantante Monica Sarnelli ed il giornalista Pietro Gargano
Massa Lubrense – Nell’ambito della diciottesima edizione del Premio Salvatore Di Giacomo a Sant’Agata sui due Golfi in piazza Sant’Agata il 5 settembre alle ore 20.30, si terrà la cerimonia di consegna dei premi che sarà presentata dal giornalista Peppe Iannicelli.
La Pro Loco ‘Due golfi’, che è presieduta da Donato Iaccarino, che è stato l’ideatore del Premio, attraverso la Commissione interna, ha individuato due figure di assoluto rilievo nel ricordo di Salvatore Di Giacomo: la cantante Monica Sarnelli ed il giornalista Pietro Gargano.
Salvatore Di Giacomo nacque a Napoli il 12 marzo 1860. Appassionato fin dalla giovinezza allo scrivere venne indirizzato dalla famiglia agli studi scientifici frequentando con profitto i primi tre anni della Facoltà di Medicina. Poi un giorno abbandonò l’aula durante una lezione ed iniziò a collaborare con i maggiori giornali cittadini. Scrisse la prima canzone nel 1882: Nannì!, che il maestro Caracciolo si rifiutò di musicare, e che musicò, invece, con tanto entusiasmo, Mario Costa. Da allora, la sua vita di poeta, di scrittore, di novelliere, non ha mai avuto soste.
Fin dai primi anni del Novecento egli soleva passare le vacanze estive a Sant’Agata sui due Golfi presso una casa in via Termine o presso l’albergo del nonno del famosissimo ristoratore
“Don Alfonso” Iaccarino. Il poeta napoletano si può a ragione iscrivere tra coloro che hanno dato lustro a Sant’Agata perchè la sua presenza fece da calamita a tanti altri nobili, borghesi e persone famose che portarono un sensibile sviluppo dell’economia turistica con conseguente benessere generalizzato.
Nel 1929 ebbe la nomina ad Accademico d’Italia, ma l’anno successivo proprio a Sant’Agata sui due Golfi, venne colpito da un attacco uricemico seguito da un grave stato di astenia nervosa e morì a Napoli nella primavera del 1934. Alcune sue liriche furono musicate e divennero famosissime canzoni quali: Quanno sponta la luna a Marechiare e Palomma ‘e notte, quest’ultima composta durante una delle sue consuete vacanze santagatesi, ispirato da una ragazza del luogo alle quale confidò che era a lei dedicata, ma solo per metà, l’altra metà era per la moglie Elisa.
GISPA