Punta Campanella, recuperata a Ieranto tartaruga morta

La carcassa dell’animale è stata avvistata in acqua. Non era in avanzato stato di decomposizione. Si presume che sia morta pochi giorni fa e le correnti abbiano poi spinto il corpo fino alla Baia

Foto tratta dalla pagina di Facebook di Area Marina Protetta Punta Campanella

Questa mattina abbiamo recuperato una tartaruga morta a Ieranto.

La carcassa dell’animale è stata avvistata in acqua. Non era in avanzato stato di decomposizione. Si presume che sia morta pochi giorni fa e le correnti abbiano poi spinto il corpo fino a Ieranto.

Lo staff dell’Area Marina Protetta Punta Campanella, con la presenza del Direttore Lucio De Maio, ha subito provveduto al recupero della sfortunata tartaruga, coordinando successivamente tutti i passaggi con il CRiSSaP (Centro di Riferimento Regionale per la Sicurezza Sanitaria del Pescato), con il servizio veterinario dell’Asl e con l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno che eseguirà la necroscopia.

La Caretta caretta era una femmina adulta di grosse dimensioni, in età fertile, priva di targhetta di riconoscimento e con una zampa amputata. Solo la necroscopia potrà indicare le cause del decesso. “Un vero peccato che una femmina in età fertile sia morta proprio nel periodo in cui cominciano le nidificazioni lungo le coste della Campania – il commento del Direttore dell’Amp Punta Campanella, Lucio De Maio -. Noi continueremo a lavorare per la tutela di questa meravigliosa specie ed entro fine anno apriremo il nostro Centro di Primo Soccorso nel borgo di Marina Lobra a Massa Lubrense”.

“Abbiamo ottenuto un nuovo finanziamento dalla Regione Campania che ci permetterà di operare nel migliore dei modi attraverso una struttura collegata direttamente alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli” sottolinea il Direttore.

“La presenza nelle nostre acque di animali così simbolici ma anche fragili, come tartarughe e delfini- conclude il Direttore De Maio- necessita di una grande attenzione da parte di tutti. È fondamentale rispettare il regolamento del Parco e i limiti di velocità di navigazione”.