Punta Campanella, riecco le meduse

Nel monitoraggio dello staff del Parco nella zona de Li Galli, ne sono state incontrate molte, alcune purtroppo intente a mangiare plastica

 

Redazione – Nel mare dell’Area marina protetta Punta Campanella sono ritornate le meduse.

Nel monitoraggio dello staff del Parco nella zona de Li Galli, ne sono state incontrate molte, alcune purtroppo intente a mangiare plastica.

Con un po’ di ritardo rispetto al solito, sono tornate in gran quantità le meduse perché di  solito arrivano poco dopo l’estate o poco prima.

Ritenute fastidiose e pericolose, sono in realtà organismi molto belli, colorati e affascinanti. E svolgono un ruolo importante nell’ecosistema marino: sono sia prede che predatori. Con la loro presenza sono arrivate anche alcune specie predatorie che erano intente a mangiarle.

Il numero è in costante aumento anche a causa degli effetti del riscaldamento del mare.

Le medusesono costituite per il 90% da acqua e presentano un corpo a forma di paracadute e una serie di tentacoli urticanti di lunghezza e forma variabile.

La fecondazione nelle meduse avviene all’interno di fossette, presenti sulle braccia orali. In queste camere incubatrici temporanee hanno luogo sia la fecondazione che lo sviluppo dell’uovo sino allo stadio di planula. Dopo un breve periodo di vita trasportata dalle correnti, la planula si fissa sul fondo ed evolve in una larva polipoide detta scifistoma. In particolari periodi dell’anno, sotto l’influenza di fattori ormonali ed ambientali, lo scifistoma produce giovani meduse grazie ad un processo di divisione detto strobilazione: lo sviluppo di nuove meduse avviene grazie alla liberazione di meduse immature (efire), che col passare del tempo si trasformeranno in meduse adulte.

GiSpa