Quarant’anni fa ci lasciava ‘O comandante’: Achille Lauro

Nato a Piano di Sorrento fu armatore come il padre, di una delle più potenti flotte italiane di tutti i tempi, uomo politico sia a livello nazionale che a livello locale, sindaco di Napoli e Sorrento, editore del quotidiano Il Roma e presidente del Napoli e del Sorrento

Foto tratta da lurusblog.wordpress.com

Piano di Sorrento – Ci lasciava quarant’anni fa ci lasciava ‘O comandante’  ossia l’armatore Achille Lauro.

Nato a Piano di Sorrento fu armatore come il padre, di una delle più potenti flotte italiane di tutti i tempi, uomo politico sia a livello nazionale che a livello locale, sindaco di Napoli e Sorrento, editore del quotidiano ‘Il Roma’ e presidente del Napoli e del Sorrento.

La biografia dell’armatore Achille Lauro è stata tratta da: biografieonline.it/.

“Achille Lauro nasce a Piano di Sorrento (Napoli), il giorno 16 giugno 1887. Quinto dei sei figli dell’armatore Gioacchino e di Laura Cafiero, seguirà le orme del padre diventando un importante armatore. Achille Lauro fonda la Flotta Lauro, una delle più potenti flotte italiane di tutti i tempi e tra le più importanti aziende del meridione, nonché di un vero e proprio impero finanziario.

Fondamentale per la crescita delle sue attività economiche sarebbe stata la geniale intuizione della compartecipazione alle sue attività da parte dei suoi dipendenti. Si costruisce nel tempo una solida e positiva fama tanto che su di lui la gente crea vere e proprie leggende.

In campo politico si distingue per il suo grande carisma; vi sono molti tra i suoi conterranei napoletani che e addirittura venerano Achille Lauro, tanto che nelle elezioni comunali negli anni 1952 e 1956, raccoglie circa trecentomila preferenze: mai nessun candidato alle elezioni locali aveva raggiunto quote simili. Nelle elezioni politiche del 1953 ottiene 680 mila preferenze alla Camera: si tratta di un nuovo record di popolarità, mai raggiunto prima da nessun deputato.

Durante il ventennio fascista Achille Lauro viene nominato consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, facilitato in questa operazione dalla famiglia Ciano, che apparteneva al mondo armatoriale. Negli stessi anni Lauro ottiene la carica di presidente della squadra di calcio del Napoli prendendo il posto di Giorgio Ascarelli. Durante la lunga presidenza di Lauro, il Napoli vive alti e bassi: diversi colpi di mercato, accompagnati da grandi promesse, due retrocessioni e la conquista di una Coppa Italia e di una coppa delle Alpi. Nonostante la poca brillantezza dei risultati sportivi questa attività avrebbe avuto per Achille Lauro l’effetto di un’enorme cassa di risonanza, in grado di amplificare e diffondere maggiormente il suo nome fra la gente.

Della presidenza di Achille Lauro si ricorda soprattutto che fece il primo colpo ‘del secolo’ comprando lo svedese Hans Olof Jepson, fu infranto il muro dei 100 mln di lire.

Fu presidente del Sorrento dal dicembre del 1968 al luglio del 1981, sotto la sua presidenza la squadra rossonera fece i ‘salti’ di categoria: Promozione Campana, Serie D, spareggio vinto con la Turris e Serie C, ed infine la Serie B.

Dopo la guerra aderisce al movimento del “Fronte dell’Uomo Qualunque” (UQ, movimento che diverrà successivamente un partito politico, e che nacque attorno all’omonimo giornale “L’Uomo qualunque”, fondato a Roma); poi Lauro si avvicina al movimento monarchico di Alfredo Covelli determinando con il suo appoggio finanziario la nascita del Partito Nazionale Monarchico (PNM).

Per molti anni Lauro ricopre la carica di sindaco di Napoli, molto amato ma anche molto discusso, in particolare per la gestione della cosa pubblica, attività nella quale mostra mancanza di considerazione nei confronti degli avversari politici, delle forze sociali e degli stessi compagni di coalizione. Fu anche sindaco di Sorrento dal 1970 al 1975.

È stato anche editore del quotidiano napoletano ‘Il Roma’.

È durante gli anni del suo mandato che inizia quella speculazione edilizia nella città di Napoli, che sarà duramente dipinta nel film “Le mani sulla città” (1963), di Francesco Rosi.

Anziano, Achille Lauro assiste impotente al crollo finanziario della flotta. Muore a Napoli il giorno 15 novembre 1982, all’età di 95 anni”.

GiSpa