Renato Carosone, centenario nascita con inedito brano

Infatti si ignorava l’esistenza della canzone “A signora”, ispirata da Sharon Stone

 

Foto tratta da Wikipedia

 

Redazione – Il 3 gennaio cade il centenario nascita di Renato Carosone ed è stato trovato un brano inedito.

Fino a qualche ora fa infatti si ignorava l’esistenza della canzone “A signora”, ispirata da Sharon Stone, perché nella stesura di questo brano conferma la sua curiosità perenne, la sua voglia di mettere in canzone quello che vedeva, quello che viveva, o almeno di prenderne spunto.

Infatti per “A signora” il ragioniere non ragiona più, il barbiere non insapona più, impazzisce il gelataio ed “il cantiniere, sciacquando un bicchiere, sospira e fa: aaaah, che bontà”, ma per il cantautore, pianista, direttore d’orchestra e compositore italiano, la visione della signora si manifesta dalla “fenestra e rimpetto”: “è uno schermo a colori”. Egli si rifà particolarmente al film “Basic instict” con Sharon Stone, che fu proiettato nelle sale nel 1992 ed entrato nell’immaginario collettivo, perché  all’epoca era un sex symbol planetario senza confronti, accavallava le gambe senza indossare mutandine. Proprio come, si presume, fa “A signora”: “Si mette il rossetto/ si bagna le labbra/ si ammira allo specchio/ si leva a camicia/ si scioglie i capille/ si butta sul letto/ accavalla le gambe/ accavalla e scavalla,/ accavalla e scavalla…/ e i me sento e muri’ “.

Ma è stato trovato un provino prezioso: proprio come “Addo’ sta Gegè” che testimoniava il senso quasi di colpa che Renato provava per l’antico sodale quando si era ritirato.

Nato a Napoli il 3 gennaio del 1920, nella zona di piazza Mercato, Renato Carosone dimostra sin da piccolo una passione per la musica, cominciando da bambino a suonare un vecchio pianoforte della madre e poi prendendo lezioni su insistenza del padre, impresario al Mercadante, storico teatro di Napoli. A soli 17 anni si diploma in pianoforte al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli; nello stesso anno viene scritturato da una compagnia d’arte e parte per l’Africa orientale italiana. Quando la compagnia si divide, Carosone rimane in Africa e si spinge fino ad Asmara, dove conosce Italia Levidi, detta Lita, della quale si innamora e che sposa nel 1938, poi l’anno dopo, nella Capitale, nasce il figlio Giuseppe.

Ispirato dalla moglie Lita, a metà degli anni Cinquanta Carosone scrive “Maruzzella”, la canzone che lo consacra definitivamente. Sempre nei ’50, nascono altri famosissimi brani come “Tu vuò fa l’americano”, “Caravan petrol”, “Pigliate ‘na pastiglia” e “Torero”, canzone che verrà tradotta in 12 lingue e rimarrà per due settimane in vetta alle classifiche americane. Renato Carosone, insieme a Domenico Modugno, è il solo artista italiano ad aver venduto dischi non incisi in lingua inglese negli Stati Uniti. Durante gli anni della sua fantastica carriera si è esibito in Europa, a New York, a Cuba, in Sud America ed, alla fine degli Anni Cinquanta, ha deciso di ritirarsi dalle scene, salvo tornare in alcune occasioni come alla Bussola nel 1975, al Festival di Sanremo del 1989 ed in una tournee in giro per il mondo. È morto il 20 maggio del 2001 nella sua casa romana. L’annuncio della sua morte fu dato da Maurizio Costanzo nel programma Buona Domenica. Ai suoi funerali, celebrati due giorni dopo nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo, parteciparono circa quattromilacinquecento persone, tra le quali Renzo Arbore, Luciano De Crescenzo, Antonio Ghirelli, Marisa Laurito, Enrica Bonaccorti, Mogol, il Mago Silvan, Lucio Villari, Maria Fiore, Peppino Gagliardi, Fiorello, Antonio Bassolino, Michele Guardì e Peter Van Wood. Il musicista fu poi cremato e sepolto nel cimitero di Trevignano Romano. L’alter ego di Carosone, il batterista Gegè Di Giacomo, assente per motivi di salute, morì a ottantasette anni nella sua casa di Poggioreale, a Napoli, il 1º aprile 2005.

Sul centenario della sua nascita ci sono varie iniziative: Arbore prepara uno show, la Rai pensa a una fiction, torna in libreria la sua autobiografia, all’Arena Flegrea il Premio Carosone ed in teatro un  musical, in programma, c’è anche la compilation “Renato Carosone 100”, portata in edicola da “Sorrisi e Canzoni” e “Chi”, un doppio cd che raccoglie una trentina di classici del cantapianista nelle versioni degli anni Novanta.