RICCARDO PROPOLI: ESTRO ARTISTICO DI UN MAESTRO INTARSIATORE

I mancini hanno una marcia in più e soprattutto un estro artistico fuori dal comune

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Foto tratta dal diario di Facebook di Riccardo Propoli

EUGENIO LORENZANO (Fonte eugeniolorenzano.wordpress.com)

I mancini hanno una marcia in più e soprattutto un estro artistico fuori dal comune. Riccardo Propoli, sorrentino di nascita e metese di adozione, nato nel 1948, non a caso, è mancino. Diplomatosi nel ’68 all’Istituto d’arte “Grandi” di Sorrento (sotto la sapiente guida didattica del Maestro Giulio De Maio), il giovane Riccardo aveva la pittura ed il disegno nel cuore e nella sua mano sinistra; ma l’incontro con il grande Maestro intarsiatore Mario D’Alesio e la frequentazione nella sua celebre bottega-laboratorio di Sorrento lo convertirono per sempre a dedicarsi all’intarsio. La prima mostra artistica che presentò il giovanissimo Propoli fu esclusivamente di pittura all’interno del Chiostro d San Francesco di Sorrento ed il noto giornalista televisivo Elio Sparano lo definì un “colorista”, per la spiccata dote dell’uso variegato delle tinte cromatiche. Ma …. la conversione era già in atto e dopo quella mostra Riccardo si dedicò esclusivamente alla tarsia lignea, l’artigianato artistico tipico della sua terra. Così nel 1975 Propoli aprì un laboratorio-negozio “PRAF” a Sorrento insieme ad un collega ed iniziò a produrre figure, paesaggi ed altre piccole opere intarsiate che sovente venivano esposte e vendute anche nei più titolati negozi espositivi sorrentini di Iannuzzi, Cuomo, Lucky Store e Notturno. Maestro Propoli insistette per una produzione limitata e selettiva, quasi esclusivamente basata su quadri di tarsia per meglio esprimere la sua vena artistica, facendo prevalere il suo ego artistico su quello artigianale. Nel 1989 l’intarsiatore produsse su commissione i 14 pannelli della Via Crucis della Basilica di S.M. del Lauro di Meta con la collaborazione del Maestro pittore Michele Di Maio nell’elaborazione dei disegni. In quell’occasione Raitre gli dedicò uno speciale a cura del giornalista metese Lucio Minei. L’attività artistica di Propoli si internazionalizzò nel ’94 quando il sindaco della cittadina maltese di Bilkinkara: George De Battista, in vacanza a Sorrento, rimase folgorato dalle sue opere; così che venne chiamato a Malta a produrre un quadro intarsiato di una Vergine con Gesù Bambino esposto nella Chiesa di Msida ed in seguito anche ad esporre in mostra a St. Julien (vicino al famoso Casinò) sempre a Malta. Propoli ha esposto in varie località prestigiose d’Italia a Capri nella sede della Fondazione Cerio, ad Anacapri, ad Isola-Liri, a Giugliano, a Gallipoli, e nella prestigiosa Galleria “La Gioconda” di Napoli. Pregevole un “San Michele” oggi conservato nella bellissima e prestigiosa Cappella di San Michele di Anacapri. La sua fama arrivò anche in Polonia, tanto che l’ex segretario di Woytila: Stanislaw Dziwisz divenuto poi arcivescovo di Cracovia, gli commissionò uno stemma blasone intarsiato oggi esposto a Cracovia. Nel 1990 a Lisbona, l’Istituto d’arte “Ricardo de Santo Espiritu” gli conferì un attestato di formatore professionale europeo e poco dopo anche all’isola di S. Serro (VE) gli hanno conferito un attestato di alta professionalità. Mentre il Comune di Sant’Andrea di Conza gli ha conferito la cittadinanza onoraria per meriti artistici consegnandogli altresì le simboliche chiavi della città nel 2018. Maestro Riccardo rimane comunque legato alla sua terra, infatti una delle sue opere più grandi per dimensioni si trova nella Chiesa di San Francesco di Sorrento rappresentante una crocefissione di 2,50 x 1,50 m. , oltre ad un realistico ritratto di Papa Giovanni Paolo II conservato nella sagrestia della Cattedrale di Sorrento ed ad una “Sant’Anna” conservata nella chiesa di Marina Grande di Sorrento. Uno dei veri capolavori del Maestro intarsiatore sono sicuramente il “Veliero in alto mare” oggi bellamente esposto nella sala consiliare del Comune di Meta; quest’opera mostra un raro esempio di effetto introspettico (ovvero prospettiva nella prospettiva) che quasi dà la sensazione di movimento sia dell’acqua di mare che del veliero stesso. Mi mostra con una punta di orgoglio dei veri capolavori nella sua graziosa casa di Meta quali “Gli incappucciati del Giovedì Santo”, “Un Cavaliere bizantino” ed un magnifico “Cavaliere Templare inginocchiato”, un “Autunno” , una “Primavera” ed una “tigre”. Sono pezzi pressoché unici, nel senso che sono stati traforati massimo in sei esemplari. Tra i suoi estimatori vanta anche il Colonnello Gianmarco Bellini che insieme a Cocciolone fu fatto prigioniero nella prima guerra del Golfo. Bellini gradì molto l’intarsio della copertina del libro che lui stesso scrisse “Il ragazzo che voleva volare”. Propoli si è impegnato molto anche a livello organizzativo e sindacale tra gli artigiani e gli artisti campani. Ha organizzato, come ideatore e direttore artistico, una magnifica mostra dell’artigianato sorrentino in occasione degli Incontri internazionali del cinema del 1987 e 1988 ed è stato coordinatore delle comunità artigianali locali sia alla Camera di Commercio di Napoli che presso la commissione della Camera dei deputati. Dal 2017, per problemi fisici ha dovuto ridurre al minimo indispensabile la sua attività, ma si dedica con passione ad organizzare mostre artigianali come Presidente dell’Associazione culturale “Metarte”. E’ proprio vero… i mancini hanno una marcia in più.

EUGENIO LORENZANO (Fonte eugeniolorenzano.wordpress.com)