Sale operatorie ospedale di Sorrento, arriva il caldo

Con la sostituzione della valvola dell’impianto che ha il compito regolare la temperatura dell’umidità nella sala operatoria ed in quella preoperatoria, è stato scongiurato il blocco delle operazioni

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Facsimile di sala operatoria, foto tratta da Wikipedia

Sorrento – Nelle sale operatorie dell’ospedale di Sorrento arriva il caldo ed è stato scongiurato il blocco delle operazioni.

È stata sostituita la valvola dell’impianto che ha il compito regolare la temperatura dell’umidità nella sala operatoria ed in quella preoperatoria, e tutto questo perché c’è stato l’intervento dei tecnici dell’Asl Napoli 3 Sud che l’hanno rimpiazzata.

Questo così garantisce che la temperatura fosse quella che si sarebbe dovuta registrare nella sala operatoria, 22-24 gradi, come stabilito dai protocolli internazionali, che mette nelle condizioni buone sia i medici che devono eseguire gli interventi che gli infermieri che fanno da supporto logistico.

Questa temperatura nei mesi scorsi era venuta meno per cui sia i medici che gli infermieri si dovevano cautelare indossando degli indumenti pesanti, così anche gli ammalati che poi correvano il rischio di finirsi di ammalare.

Dopo le tante vibrate proteste del personale ed il continuo sollecito anche dei vertici ospedalieri per farlo riparare, l’Asl Napoli 3 Sud aveva incaricato ingegneri ed operai di porvi rimedio, ma non è stato così.

Poi meno male che dopo che l’impianto ha continuato a funzionare a singhiozzo fino alla settimana scorsa, c’è stato il ‘prodigioso’ intervento dei suddetti tecnici dell’Asl Napoli 3 Sud che hanno sostituito l’attivatore della batteria caldo dell’unità di termoregolazione ambientale, cioè del sistema che governa la temperatura e l’umidità nella sala operatoria.

Però bisogna fare ancora altro: perché questa non è la soluzione definitiva, giacché c’è bisogno di trovare quella definitiva per sostituire completamente l’impianto che regola temperatura ed umidità nella sala operatoria. Per sostituirlo occorrono ben 230mila euro, e solo allora andranno via anche gli altri problemi di contorno.

 

GISPA