Schettino ha fiducia nella Corte di giustizia europea

Qualche mese fa ha presentato un ricorso assieme ai suoi avvocati ed in carcere studia legge e fa pratica sportiva

 

Redazione – Nel settimo anniversario della tragedia, il comandate Schettino spera nella Corte di giustizia europea poiché qualche mese fa ha presentato un ricorso assieme ai suoi avvocati, ed in carcere studia legge e fa pratica sportiva.

Come tutti ricordano nella sera di quel 13 gennaio del 2012 la nave da crociera Costa Concordia naufragò davanti all’isola del Giglio cozzando violentemente degli scogli, che provocarono una vasta falla ed il suo inclinamento. Delle migliaia di passeggeri non se ne salvarono trentadue e ci furono centinaia di feriti, il comandante credendo che tutti fossero già in salvo, era salito su una lancia, come lui stesso riferì alla Capitaneria di Porto di Livorno, e dirigeva le operazioni di salvataggio. Per questo gli fu imputato che aveva abbandonato la nave, ci furono i morti, ci fu il processo e la sentenza fu che doveva trascorrere 16 anni in carcere.

Ed oggi nella casa circondariale di Rebibbia studia legge e tenta di fare pratica sportiva, ma intanto preme per volere la revisione del processo, perché secondo i suoi legali il caso Concordia è una vicenda che presenta ”sintomi di iniquità ”. Perché la campagna mediatica avrebbe condizionato il processo, specie quello di primo grado, dalla deroga al principio costituzionale del giudice naturale precostituito, l’assegnazione del giudizio di appello fu data ad una sezione della Corte scelta ”ad hoc”, e da una sostanziale iniquità dell’intero procedimento.

Poiché la vicenda configurando reati colposi, doveva essere assegnata alla Corte d’Appello di Firenze, ossia alla terza sezione.

Ma ora c’è anche altro, che il tribunale di Genova ha disposto una perizia perché il generatore di emergenza andò in tilt quando ci fu il black-out inseguito all’incidente, e se esso ha avuto delle ripercussioni sui bracci delle scialuppe, sull’illuminazione e gli ascensori. In questi mesi sarà effettuata la perizia che potrebbe rappresentare un qualcosa di cruciale come sostiene l’associazione Codacons, perché essa avrebbe anche chiesto durante il processo di ottenere la visione del verbale di collaudo del generatore. Ma non è stata data risposta, perché il verbale di collaudo serve a certificare la corretta ripartenza e funzionalità di tutti gli impianti principali per la sicurezza della nave e dei passeggeri.

Ha molta importanza se si potrebbe visionarlo, giacché tutto il sistema di emergenza dopo quel fatale urto contro gli scogli, andò in tilt.