La pronuncia dei giudici del Tribunale amministrativo regionale, presidente della V sezione Maria Abbruzzese, comporta la sospensione e poi la discussione è stata fissata l’8 febbraio prossimo
Redazione – Il Tar sospende l’ordinanza di De Luca che disponeva la chiusura delle scuole dall’infanzia alle medie fino al 29 gennaio.
La pronuncia dei giudici del Tribunale amministrativo regionale, presidente della V sezione Maria Abbruzzese, ne comporta la sospensione e poi la discussione è stata fissata l’8 febbraio prossimo.
Nell’ordinanza, la numero 1 del 2022, emessa il 7 gennaio, si leggeva: “è disposta la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”.
A presentare il ricorso sono stati un gruppo di genitori, assistiti ai loro avvocati Giacomo Profeta e Luca Rubinacci, contro l’ordinanza regionale varata nella sera del 7 gennaio che portava il rientro in classe il primo giorno di febbraio.
Nella sentenza emessa dai giudici amministrativi, che hanno bocciato le motivazioni scritte nell’ordinanza, si legge: “Considerato, dunque, come non possa mantenersi l’efficacia di un provvedimento amministrativo palesemente contrastante rispetto alle scelte, politiche, operate a livello di legislazione primaria” e che “neppure risulta che la regione Campania sia classificata tra le ‘zone rosse’ e dunque nella fascia di maggior rischio pandemico”.
Ed inoltre “e che il solo dato dell’aumento dei contagi nel territorio regionale, neppure specificamente riferito alla popolazione scolastica e peraltro neppure certo e la sola mera possibilità dell’insorgenza di gravi rischi, predicata in termini di eventualità, non radicano per sé solo la situazione emergenziale, eccezionale e straordinaria, che, in astratto, potrebbe consentire la deroga alla regolamentazione generale”.
Anche l’Avvocatura dello Stato per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei ministeri della Salute e dell’Istruzione, ha presentato un ricorso contro la suddetta ordinanza emessa da palazzo Santa Lucia.
GiSpa