Ha lottato ed alla fine ad avere la meglio è stata la malattia, quella che pensava di aver sconfitto con i due interventi per un tumore al colon del quale soffriva da tempo. Giocando nel Messina ha giocato anche contro il Sorrento
Redazione – Se ne va Totò Schillaci: l’eroe di Italia ’90 e di ‘Notti magiche’.
Ha lottato ed alla fine ad avere la meglio è stata la malattia, quella che pensava di aver sconfitto con i due interventi per un tumore al colon del quale soffriva da tempo.
Purtroppo le sue condizioni erano peggiorate in queste settimane ed è stato ricoverato all’ospedale Civico di Palermo undici giorni fa, nel reparto di pneumologia, dove il suo stato di salute, nella gravità era stabile e sotto controllo notte e giorno da parte di una squadra di medici. A dare il colpo di grazia è stata la polmonite che si immetteva in una situazione sanitaria alquanto complessa, con le condizioni che sembravano essere in miglioramento tanto da ridurre il supporto dell’ossigeno e l’ottima risposta alle cure.
Sia dai medici dell’ospedale che dai familiari si sottolineava che le sue condizioni erano migliorate e nelle ultime 24 ore aveva avuto bisogno di meno ossigeno.
Ma nelle ultime ore c’è stato il peggioramento che lo ha portato ad un’altra vita: quella tra gli angeli.
Lo si ricorda principalmente per le sue prestazioni e reti nel campionato del mondo 1990, competizione chiusa dalla nazionale italiana al terzo posto, durante la quale Schillaci si è aggiudicato anche i titoli di capocannoniere e di migliore giocatore della competizione. Nello stesso anno è giunto secondo nella classifica del Pallone d’oro, alle spalle del tedesco Lothar Matthäus, vincitore con la sua nazionale del mondiale italiano.
In serie C2, nel campionato 1982-83, ha incontrato i costieri sia all’andata (quinta giornata), dove fu sostituito e la gara al campo Italia finì 0-0, che al ritorno, dove giocò l’intero incontro.
Da quella stagione prese il volo verso la serie A e poi nella Nazionale.
GiSpa