Sequestrata discarica di rifiuti di ogni genere sul monte Faito

Sopra doveva sorgere un’area picnic

Foto tratta dal diario di Facebook di Claudio d’Esposito

Redazione – Sul Monte Faito è stata sequestrata una discarica di rifiuti di ogni genere, che comprendeva dagli scarti edili fino all’amianto.

Il tutto era stato interrato da tempo e negli ultimi giorni il terreno era stato mischiato ai rifiuti, così la zona stava per diventare uno spazio destinato allo svago delle famiglie con tanto di staccionate e panchine. Operazione avallata da perizie che dichiaravano che il materiale sotterrato non era non pericoloso.

Ma ora l’area, in via della Fattoria, è stata posto sotto sequestro da parte dei carabinieri della compagnia di Sorrento su ordine della Procura di Torre Annunziata.

Il progetto che era stato già redatto e presentato, doveva avere delle osservazioni il cui termine ultimo era il 3 novembre, e doveva rilasciare il proprio parere anche il Parco Regionale dei Monti Lattari, ma le ruspe sono partite prima.

Sulla discarica a cielo aperto se n’era accorto il presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito, che aveva già presentato più esposti in Procura.

Il primo novembre lo stesso presidente del Wwf Terre del Tirreno, scriveva: “In questi giorni dedicati ai morti, al Faito stanno per seppellire tutto. Della serie: mettiamoci una pietra sopra ma anche tante sotto. È uno scempio non autorizzato ma avallato da (quasi) tutti gli enti. A parere del Wwf si sta commettendo e portando alle estreme conseguenze, da ormai 4 anni, un reato ai danni del parco regionale e di un sito di importanza comunitaria. I rifiuti pietrosi (e non solo) verranno spalmati al suolo nel bosco e coperti di terriccio, sopra appariranno tavoli e panchine di cui avevamo tanto bisogno”.

Poi c’è stata un’altra segnalazione e la Procura oplontina ha ordinato il sequestro eseguito ieri dai carabinieri della compagnia di Sorrento. Ora si dovrà risalire alle persone fisiche che dovevano avere il permesso per costruire quest’area da picnic, visto che gli Enti che avevano avviato le opere sono i proprietari della montagna, vale a dire Regione e Città Metropolitana.