Sequestrata a monte Faito zona alberi tagliati

I carabinieri forestali hanno eseguito la confisca del versante dove queste piante sono state abbattute

L'immagine può contenere: albero, spazio all'aperto e natura
Foto tratta dal diario di Facebook di Tristano Francesco Dello Joio Ravallese

 Vico Equense – I carabinieri forestali hanno sequestrata la zona del versante del monte Faito dove questi alberi sono stati tagliati.

I militari forestali dell’Arma coordinati dal comandante Raffaele Starace, nonostante che imperversava la neve, il freddo ed il vento forte sono intervenuti per mettere off limits la zona dove nei giorni passati sono stati ‘decapitati’ degli arbusti secolari: 4 pini, 1 abete e 20 ontani napoletano.

Tutto è avvenuto venerdì scorso, lungo i margini della via principale che porta in vetta, prima del bivio verso la funivia, quando i taglialegna hanno lavorato senza che nessuno li disturbasse, così hanno eseguito il taglio cominciando dalla chioma, per poi scendere più giù. Dopodiché il legno è stato caricato su dei camion ed è stato trasportato a valle.

Ora è stata aperta un’inchiesta e sono in corso gli accertamenti in merito alle responsabilità dell’accaduto, a seguito del sopralluogo effettuato dall’Ente parco regionale dei Monti Lattari insieme alla comunità montana, il Comune di Vico Equense ed i carabinieri forestali.

Un disastro ambientale annunciato sui social network, con tanto di foto, esposti delle associazioni ambientaliste e commenti indignati.

A mettere carne a cuocere sono stati gli ambientalisti che sui loro social ne hanno denunciato la ‘strage di fine d’anno’, come si evince da quello di Facebook del Wwf Terre del Tirreno, che inoltre “denuncia con forza l’ennesimo scempio compiuto nel cuore di un Parco Naturale, ancor più grave se, come sembrerebbe, dovesse risultare legittimato e/o autorizzato da chicchessia.
Resta il sommo dispiacere di aver perso tanti alberi grossi ed importanti… senza che nessuno abbia denunciato in tempo reale le motoseghe in azione… a dimostrazione della scarsa sensibilità e del clima di omertà che esiste su quella “montagna che non c’è”!!!”

Si sta cercando di fare il bene di una montagna che in passato ha visto essere denigrata dagli incendi che hanno messo k.o. molte piante secolari, ed ora si cerca di rilanciarla come è stato fatto nella scorsa estate, dove c’è stato un boom di turisti, anche grazie all’apertura della funivia.