Sindacato Orsa: “Il nuovo orario dei treni Circum sta scontentando”

Lo afferma il sindacato al quale sono iscritti molti autoferrotranvieri dell’Eav

 

Redazione – Il sindacato Orsa afferma che il “nuovo orario dei treni della Circumvesuviana sta scontentando tutti”.

Lo afferma l’organizzazione in una nota diramata nella giornata del 7 settembre, alla quale sono iscritti molti autoferrotranvieri dell’Eav.

Il comunicato si spiega:” Come sindacato avevamo preannunciato all’azienda, nei mesi scorsi, delle criticità a cui saremmo andati incontro se non si fossero risolti, in modo strutturale, alcuni problemi che purtroppo ci trasciniamo dietro da anni e di cui sono ben consapevoli sia i lavoratori che gli utenti; i dirigenti dell’Eav sono gli unici che non vogliono (o possono) accorgersene evidentemente”.

Lo stesso sindacato fa notare: “Guardando il nuovo programma notiamo innanzitutto che la fascia oraria in cui circolano i treni non è adeguata al bacino di utenza, il primo treno arriva a Napoli verso le 7:30 del mattino, è troppo tardi, così abbiamo deluso le attese di tutti, lavoratori e studenti, non possiamo pensare che l’ultima partenza da e per Sorrento sia intorno alle 21:30 (mentre sulle altre linee le ultime partenze sono addirittura intorno alle 20…), non c’è quindi nessun miglioramento, mentre sulle altre reti ferroviarie dell’Eav (ex Sepsa ed ex Metrocampania Nordest) abbiamo fasce orarie di esercizio decisamente migliori, con aperture dalle 5 del mattino e chiusure ben oltre le 22.

Andando a studiare gli orari delle partenze e delle coincidenze nelle stazioni di diramazione (leggi Barra, Torre Annunziata, Poggiomarino) notiamo poi una serie di discrepanze che allungheranno le percorrenze per chi ha la ‘sfortuna’ di dover viaggiare e passare da una linea all’altra”.

Poi si passa all’analisi dei numeri: “E ora analizziamo i numeri di questo nuovo programma, che vanta ben 264 corse treno giornaliere ma è necessario fare un excursus nel passato: Nel 2010 le corse giornaliere della Circumvesuviana erano 520 poi, con l’amministrazione regionale della giunta Caldoro ci fu un ridimensionamento del 40% e si passò quindi nel 2012 a 316 corse treno, in seguito l’azienda piombò in una profonda crisi economico-finanziaria, al punto che i treni con gravi guasti venivano “cannibalizzati” e i componenti venivano usati come pezzi di ricambio su altri treni, si arrivò ad avere un minimo di 36 treni disponibili, per cui la Circumvesuviana non riusciva a garantire le corse previste e gli fu imposto, come obbligo di servizio, dall’allora assessore ai trasporti, Sergio Vetrella di effettuare almeno 265 corse giornaliere.

Nel novembre 2019 le corse furono portate a 282, ma da marzo 2020 ci furono molti tagli, a causa del lockdown per il Covid. Nel mese di maggio 2020, nonostante la disposizione regionale che chiedeva alle aziende di ripristinare il 100% del servizio, le cose giornaliere furono fissate a 250.

Tirando le somme otteniamo che l’Eav si sta vantando oggi di effettuare una corsa in meno rispetto al 2012, con 67 treni disponibili (dichiarati, ma sulla carta, in realtà non sono più di 55 quelli “marcianti”), rispetto ai 36-40 di allora…”.

A tutto questo: “A questa situazione ci aggiungiamo che i turni di servizio scaturiti dal nuovo programma di esercizio, oltre a non rispettare le regole previste dagli accordi sottoscritti, non consentono di poter fare molte ore di straordinario, questo pure era chiaro a tutti (o forse no), ma invece di cercare di trovare valide soluzioni alternative, questa dirigenza “canta la solita canzone”, scaricando, come al solito, le responsabilità sul personale”.

In conclusione: “La verità è che in questi ultimi anni, in Eav, la gestione del personale è stata fallimentare. I dirigenti non solo non hanno saputo programmare quando, come e chi assumere e/o riqualificare, ma continuano ad affidarsi a funzionari inadeguati, essi sono capaci solo di divulgare menzogne per infangare la dignità dei lavoratori, scaricando loro addosso responsabilità che non hanno e non potevano avere, utilizzandoli come “parafulmine” per alla propria acclarata e palese incapacità gestionale”.

GiSpa