Sit-in pro cani, multe per blocco stradale

Fino a 4mila euro, ma l’invito lanciato dal leader degli animalisti Enrico Rizzi su Facebook, è quello di “Non pagare”

 Redazione – Il 27 settembre ci fu il sit-in pro cani a Sant’Agnello per farli liberare dalla signora che li aveva in custodia, 25 persone si sono viste contestare il blocco stradale dalla polizia di Sorrento e potrebbero avere una sanzione fino a 4mila euro.

Infatti in centinaia si affollarono nel viale dei Pini durante quella “manifestazione” per far si che quei 23 cani fossero liberati perché non erano ben trattati dalla signora che li aveva in custodia, perciò la strada dell’abitazione fu bloccata. Di quella giornata furono scattate foto e girati filmati con i cellulari, dopo furono postati sui social come Facebook.

Le immagini girate dalla polizia scientifica e le decine di video, fotografie, sono state passate al setaccio nell’ultimo mese dagli agenti del commissariato di Sorrento, diretti dal vicequestore aggiunto Donatella Grassi.

Secondo la norma, inserita nel Decreto Sicurezza dell’ex ministro Matteo Salvini, sul blocco stradale: per chi limita la libera circolazione dei veicoli col proprio corpo, quindi senza servirsi di mezzi come transenne o tronchi, è prevista una sanzione da due a 4mila euro.

Insomma corrono il rischio, queste persone, di dover versare questa somma, ma sarà il prefetto a quantificare la somma che ciascuno dei 25 manifestanti identificati dovrà versare senza possibilità di dilazione o di pagamento in misura ridotta.
Ma c’è dell’altro, stavolta di natura penale, perché sotto la lente di ingrandimento sia della Procura di Torre Annunziata che della polizia di Sorrento, c’è la posizione di altre persone che hanno preso parte a questo sit-in non autorizzato. Si prospettano i reati che vanno dal blocco stradale con transenne, quello messo in atto in piazza Matteotti e per il quale la legge prevede addirittura la reclusione, alla tentata violenza privata, che sarebbe stata commessa da chi ha tentato di fare irruzione nella casa dove si trovavano gli animali, passando per adunata sediziosa e diffamazione.

Intanto subito c’è stata la reazione del leader degli animalisti Enrico Rizzi su Facebook, ed è stata quella di “NON PAGATE! Faremo ricorso e avrete tutto il mio supporto. Non ho intenzione di lasciarvi soli”.

Vedremo il prosieguo della vicenda come procederà.