Sit in pro cani Sant Agnello: chiesto rinvio a giudizio

Lo ha richiesto il pubblico ministero, Antonio Barba, della Procura di Torre per i vertici del Partito Animalista Europeo imputati per vari reati

 

Redazione – È stato chiesto il rinvio a giudizio per i vertici i vertici del Partito Animalista Europeo che parteciparono al sit-in pro cani che aveva in un appartamento una signora.

Lo ha richiesto il pubblico ministero, Antonio Barba, della Procura di Torre perché i partecipanti del movimento politico indipendente, con il presidente Stefano Fuccelli ed il capo segreteria Enrico Rizzi, sono imputati per vari reati: radunata sediziosa armata, violenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale e istigazione a commettere reati, provocando pubblico scompiglio e perseverando in atteggiamenti ostili e di ribellione verso gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Sorrento della polizia locale e dei veterinari della Asl di Napoli.

È trascorso un anno e mezzo dai fatti accaduti a Sant’Agnello che videro i vertici del Partito Animalista Europeo, il presidente Stefano Fuccelli ed il capo segreteria Enrico Rizzi, recarsi sul posto per liberare, con l’appoggio della popolazione locale, tutti i 23 cani rinchiusi in quella che i partecipanti al blitz identificavano come una ‘casa lager’, dove gli animali erano “maltrattati, malnutriti, seviziati, non curati affetti da gravi patologie, mangiati da vermi e parassiti, costretti a vivere tra escrementi e carcasse di altri animali in avanzato stato di decomposizione”. Cani che, secondo gli animalisti, “sono stati per anni sottoposti a maltrattamenti e sofferenze nell’indifferenza totale delle istituzioni nonostante le numerose denunce”.

Il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli, ha dichiarato: “In data odierna mi è stata notificata la comunicazione della data per l’udienza preliminare in relazione alla richiesta di rinvio a giudizio. Sono imputato di numerosi e gravi reati sulla base di fonti di prove acquisite dall’informativa del commissario di P.S. di Sorrento che non trova riscontro con la realtà oggettiva dei fatti”. Poi punta l’indice contro l’ex dirigente del commissariato di Sorrento, perché “non solo si rifiutò di intervenire su mia segnalazione di flagranza di reato ma comunicò al Pm di turno false informazioni sulla condizione fisica dei cani asserendo che stessero tutti in buona salute per cui il magistrato non autorizzò alcun sopralluogo del servizio veterinario all’interno della casa lager”.

Ma inoltre afferma: “La Polizia, di fatto, si è resa complice per avere consentito di consumare il reato di maltrattamento animali previsto e punito dalla legge della Repubblica italiana. Tutto quello che è accaduto successivamente è stata una reazione legittima ad atti arbitrari del pubblico ufficiale e della pubblica autorità colpevoli di avere ecceduto i limiti delle proprie attribuzioni e l’epilogo ci ha dato ragione”.

Per questo motivo, continua Fuccelli che “sono stato costretto ad infrangere la legge per fare rispettare la medesima legge, è questa l’assurdità, coloro deputati alla vigilanza sull’osservanza della legge sono stati i primi a violarla. Sono questi i passaggi che evidenzierò al G.I.P.”.