Sorrento e i Comuni del G20s esigono lo status di “città balneare”

Rimodulazione del Fondo di solidarietà e riconoscimento dello status di “città balneare” ai Comuni turistici

 

Rimodulazione del Fondo di solidarietà e riconoscimento dello status di “città balneare” ai Comuni turistici.
Sono le richieste avanzate al governo dal sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, insieme a tutti i Comuni aderenti alla rete del “G20 spiagge”: Arzachena, Bellaria Igea Marina, Caorle, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Cervia, Chioggia, Comacchio, Forio d’Ischia, Grado, Grosseto, Ischia, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Orbetello, Riccione, Rosolina, San Michele al Tagliamento, San Vincenzo, Taormina, Viareggio e Vieste.
“La nostra battaglia è in considerazione del fatto che i Comuni balneari sono città con flussi di presenza diversificati durante l’arco dell’anno – spiega Cuomo – L’attività economica prevalente svolta dai Comuni del G20s è quella turistica, esercitata in forma stagionale. Questo significa non solo che gli impatti economici della crisi sono rilevantissimi già nell’immediato, ma che lavoratori ed imprese dovranno attendere un periodo ancora più lungo per potere beneficiare della ripresa”.
Ora servono altre azioni ed interventi per scongiurare il rischio default dei bilanci comunali, dove si stima a livello nazionale una perdita di bilancio nel 2020, per mancati introiti derivanti da imposta di soggiorno, Cosap, Imu e Tari tra i 4 e i 10 milioni di euro in media. Questo significa, per i singoli Comuni, ridefinire gli interventi per il settore sociale, infrastrutturale e di manutenzione del territorio.
“Nelle prossime settimane ci attiveremo presso governo e ministri per chiedere con forza interventi economici e finanziari specifici per questo settore, per scongiurare il rischio di ritrovarsi a settembre con un intero sistema che sarà al collasso – aggiunge Cuomo -. Siamo disponibili a confrontarci e a definire, insieme alle istituzioni, un pacchetto di interventi e una strategia che consenta di risistemare almeno per un periodo di tempo medio la gestione dei bilanci, consentendo una flessibilità a noi sindaci, che appare assolutamente necessaria, e riconoscendo ai Comuni turistici un valore strategico per il rilancio del Paese nei prossimi anni”.