Sorrento e Lucio Dalla, speciale docufilm su Rai1

Curato dal giornalista del Tg1 Leonardo Metalli, dal titolo “Lucio chi sei tu? Il folletto geniale”, con testimonianze che rivelano aspetti inediti dell’artista bolognese profondamente innamorato di Sorrento, alla quale dedicò la sua “Caruso”

Foto tratta da Wikipedia

Domenica 19 giugno, alle ore 22.40 su Rai 1, andrà in onda uno speciale docufilm curato dal giornalista del Tg1 Leonardo Metalli, dal titolo “Lucio chi sei tu? Il folletto geniale”, con testimonianze che rivelano aspetti inediti dell’artista bolognese profondamente innamorato di Sorrento, alla quale dedicò la sua “Caruso”.

“Si tratta di un lavoro mirabile, con tanti frammenti esclusivi della vita di Lucio e della sua meravigliosa arte sempre imprevedibile. Un racconto che giunge al termine di un percorso promosso negli scorsi mesi dalla nostra amministrazione comunale per celebrare i dieci anni dalla scomparsa del nostro concittadino onorario – dichiara il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola – Musica, mostre, installazioni artistiche, tra cui il celebre murale di Jorit, presentazioni di libri e conferenze, eventi solidali, cinema e teatro. E culminato con l’intitolazione a Dalla del molo del porto di Marina Piccola. Nel film c’è tutta la Sorrento che lui amava, riamato dai sorrentini. Un altro modo per celebrare il suo nome, le sue opere ed il suo ricordo”.

Un legame, tra l’artista e la città che non finisce qui e che non finirà mai.

“Dopo tanti anni di telegiornale, nei quali risulta fondamentale parlare chiaro e dare quante più possibili informazioni certe al telespettatore in pochi secondi poco più di un minuto, in questo film documentario è stato necessario ribaltare i piani – interviene il giornalista Leonardo Metalli, autore del docufilm – Nell’incredibile racconto su Lucio Dalla, matto folletto geniale, mi è sembrato fondamentale lasciare allo spettatore la possibilità di interpretare e riflettere sulle sue mille vite. La sua capacità di eterno bambino dalle idee immense di ricominciare il gioco ogni volta che si era stufato di ripeterlo. Un maestro imprevedibile che ha insegnato tante cose al suo pubblico e ai suoi amici, che erano anche passanti e conoscenti che lo incuriosivano. Ci mancherà ogni giorno di più questo piccolo diavoletto magico che è anche un angelo benedetto come si dichiara lui nella poetica profetica chiusura del film”.