Un volume sui cisternoni romani che rappresenta un punto di svolta per la città poiché ricostruisce, dettagliatamente, la loro storia

Redazione – È stato presentato il libro sui Cisternoni degli Spasiano.
Nella sera del 24 gennaio c’è stata questa presentazione del volume sui cisternoni romani che rappresenta un punto di svolta per la città poiché ricostruisce, dettagliatamente, la loro storia, realizzati probabilmente durante il periodo augusteo. Un volume scritto da Antonio Vanacore e Valeria Bava, inerente un’importante opera idraulica di origine romana, funzionante in parte fino a pochi anni fa.
Erano presenti il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, il presidente del consiglio comunale, Luigi Di Prisco, l’assessore alla Cultura, Rossella Di Leva, ed ha introdotto Donato Sarno, dirigente dell’Ufficio Cultura del Comune di Sorrento.
Con gli autori della pubblicazione, sono intervenuti di Luca di Franco, funzionario archeologo presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, Teresa Laudonia, funzionario archeologo del Mann, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e Graziano Maresca, dirigente del IV Dipartimento del Comune di Sorrento, Salvatore Ferraro, accademico pontiano, moderati da Gennaro Galano, docente di discipline letterarie.
Testimonianza unica nel suo genere, intimamente legata a Sorrento ed alla sua storia, i Cisternoni degli Spasiano, risalenti all’età imperiale, raccoglievano le acque del Formiello, per poi rifornire gli edifici pubblici, religiosi e privati della Surrentum romana. Solo nell’alto Medioevo, per l’incuria e l’assenza di manutenzione, furono via via abbandonati e, per certi versi, dimenticati. Finiti tra i beni della famiglia Spasiano, i Cisternoni, nonostante il degrado, rimasero fondamentali nell’ottica della raccolta e della conservazione delle acque sorrentine. A fine Ottocento, furono usati come cisterne per garantire il funzionamento della funicolare del Grand Hotel Excelsior Vittoria, mentre, negli anni Trenta del XX secolo furono parzialmente risistemati per la riattivazione dell’acquedotto del Formiello. Poi, nel 1956, furono adibiti a serbatoio per l’acqua in eccesso, garantendo una riserva per i periodi di siccità estivi. Infine, nel 2016, la svolta: la Gori restituì i Cisternoni degli Spasiano al Comune di Sorrento per una nuova e più coerente destinazione d’uso.