È nato a Nola e nella gara contro i bianconeri le armi da sfoderare sono entusiasmo e grinta ed anche nelle gare successive
Sorrento – Per Felice Simonetti, centravanti del Sorrento, la sfida di domenica contro il Nola sarà decisamente particolare: “Sono nato a Nola ed ovviamente non posso che augurare alla squadra della mia città la salvezza magari vincendo anche tutte le gare dopo quella contro di noi perché il Sorrento ha un obiettivo troppo importante da conquistare che passa anche attraverso la sfida contro i bianconeri ed io darò tutto me stesso per i colori rossoneri perché qui si respira un’aria splendida”. Simonetti lo dice a gran voce dopo il gol di Pomezia che lo ha in qualche modo sbloccato: “Sì è stato importante per me segnare ma non è stata una liberazione come si dice in questi casi perché non ho avvertito nessuna pressione particolare, anzi dal primo giorno che sono arrivato dalla Palmese mi è stato permesso di lavorare in serenità. Ho dovuto trovare la migliore condizione, conoscere i compagni ed imparare i movimenti che chiede il mister: sapevo sarebbe servito del tempo ma alla fine il lavoro viene sempre ripagato ed il gol di domenica scorsa è semplicemente stato il frutto del lavoro che stiamo compiendo”. Dunque, se il Sorrento è lì al primo posto non è certo un caso: “Maiuri è un allenatore molto preparato – continua Simonetti – che ci mette in condizione di saper sempre cosa fare, questo ovviamente ci aiuta molto mentre per il resto ci stiamo mettendo tutto quello che abbiamo per continuare ad inseguire questo sogno”. La determinazione del gruppo sarà determinante anche contro il Nola e più in generale in questo finale di stagione: “Il fatto che questo spogliatoio sia composto da tanti giovani e da pochi calciatori con grande esperienza e con campionati vinti alle spalle può, secondo me, rappresentare un vantaggio. Abbiamo tutti una grandissima fame di affermarci ed anche chi già è riuscito a trionfare altrove ha una voglia matta di farlo con il Sorrento. Ecco, questo entusiasmo e questa grinta sono le armi che dovremo sfoderare nelle prossime dieci partite, cominciando ovviamente domenica”.