È sorto il Sorrento Calcio 1945

Dopo gli eventi infausti del passato e con la riacquisizione nei mesi scorsi del logo storico, con il contributo dell’Associazione Sorrento United 1945 – Supporters’ Trust, il club di Via Califano posiziona un’altra pietra miliare nel suo percorso di crescita

 

Sorrento – È venuto alla luce il Sorrento Calcio 1945.

Dopo gli eventi infausti del passato e con la riacquisizione nei mesi scorsi del logo storico, con il contributo dell’Associazione Sorrento United 1945 – Supporters’ Trust, il club di via Califano posiziona un’altra pietra miliare nel suo percorso di crescita.

Il Sorrento 1945 comunica l’avvenuta fusione con la AcademySorrento, unica Scuola di Calcio Élite della Penisola. L’unione ha dato vita ufficialmente al Sorrento Calcio 1945, che dunque investirà risorse ed energia nello sviluppo del suo settore giovanile attraverso il know-how sviluppato negli ultimi anni proprio dall’Academy.

Il Sorrento Calcio 1945, oltre alla partecipazione alla prossima Serie D ed al campionato nazionale Juniores U19, prenderà parte a tutti i campionati regionali giovanili per costruire un vivaio ancora più florido, dal quale la prima squadra potrà attingere a piene mani nel prossimo futuro.

Il Sorrento nacque il 23 dicembre 1945 dalle ceneri del Nazario Sauro 1929 e dagli animatori locali del partito politico L’Uomo Qualunque, dove fu inizialmente ubicata la sede sociale. In precedenza, a questa data era già esistente, alla fine degli anni trenta una squadra che partecipò a vari campionati di propaganda della zona stabiese con il nome di GIL (Gioventù Italiana del Littorio) Sorrento nel 1937-1938 e 1938-1939, e che poi partecipò alla Seconda Divisione Campania dove venne promosso nella Prima Divisione. Termina il campionato in centro classifica l’anno seguente quella società non si iscrisse al campionato e interruppe l’attività a causa della guerra. Dopo la guerra riprese l’attività e ci fu la sua rifondazione e partecipò al campionato 1945-1946 di Seconda Divisione Campania, lo vinse e fu promosso nella Prima Divisione. Vinse anche questo campionato e salì in Serie C.

Dopo la breve esperienza nella Lega Centro-Sud di Serie C nel 1947-1948, retrocesse nel campionato di Promozione e vi rimase fino a quello del 1949-1950 dove si classificò ultimo, poi non si iscrisse a quello successivo per cui il barone Luongo per non far scomparire il calcio in penisola sorrentina portò la squadra a Sant’Agnello e da lì continuò a fare calcio partecipando con il nome di Sant’Agnello – Penisola Sorrentina e terminando terzo nel campionato di Seconda Divisione Campania fu promosso in quello di Prima Divisione. L’anno successivo cambiò nome in Unione Sportiva Penisola Sorrentina ed in quello seguente in Società Sportiva Flos Carmeli e partecipò alla Seconda Divisione Campania. Nel campionato 1957-1958 il Flos Carmeli muta la sua denominazione in Società Sportiva Sorrento e continua a giocare nei campionati regionali, dove rimase fino alla stagione 1967-1968 quando si classificò primo e venne promosso in Serie D.

Nella stagione 1968/69 il Sorrento disputò un ottimo campionato, arrivando ancora una volta primo in classifica a pari merito con la Turris, e venendo promosso in serie C dopo aver vinto proprio contro la squadra corallina lo spareggio in gara unica disputatosi al Flaminio di Roma: vittoria rossonera per 1-0, gol siglato da Sani. Restò in serie C per due anni e nella stagione 1970/71 con Giancarlo Vitali in panchina il Sorrento chiuse in testa il torneo e salì nella serie cadetta. In squadra c’erano un giovane Bruscolotti ed il recordman di presenze (434) Fiorile con contributi dell’ex Milan Noletti. In quell’anno il portiere forlivese Antonio Gridelli raggiunse il record di imbattibilità con 1537 minuti pari a 17 incontri.

Non fu una stagione fortunata perché la squadra rossonera alla fine del campionato arrivò penultima in classifica nonostante un girone di ritorno da ritmo promozione. Le gare casalinghe in quell’anno si giocarono al San Paolo di Napoli che fu teatro della sfida di Coppa Italia contro gli azzurri di Zoff ed Altafini, disputata il 29 agosto 1971 ove i rossoneri vinsero per 1-0 grazie ad un gol di Paolino Bozza senza però superare la fase a gironi.

Ritornò in serie C, fu retrocesso in serie C2, venne promosso in serie C1 e retrocesse nella categoria inferiore, da lì inizio il lento ma inesorabile declino che portò i colori rossoneri dapprima nel Campionato Nazionale Dilettanti, poi in Eccellenza ed alla scomparsa. La sua ‘araba fenice’ avvenne nel 1991 quando ripartì dal campionato di Promozione, poi salì in Eccellenza e da lì in serie D nel 1998. Ancora la trafila tra serie D, C2, C1, e la nuova ‘morte’ nel 2016 perché non si iscrive nel campionato di Promozione e perde l’affiliazione alla Figc, rinasce con la fusione tra il Sant’Antonio Abate e l’Atletico Sorrento, nel 2017 prende il nome di Associazione Sportiva Dilettantistica Sorrento 1945 e poi nel 2018 ritorna in serie D.

Il responsabile del settore giovanile sarà un volto ben noto in Penisola, tra i più esperti nel panorama regionale: Giuseppe Borrello. Legatissimo al territorio, torna a sedersi su una poltrona che lo ha visto protagonista degli anni d’oro delle giovanili rossonere, conditi da numerosi successi e grandi soddisfazioni. Su tutte, la scoperta del quattordicenne Ciro Immobile, portato da Borrello a Sorrento, valorizzato definitivamente con l’esordio in prima squadra da mister Cioffi un paio di anni dopo. Trampolino di lancio rossonero per un ragazzino interprete, tuttora, di una carriera straordinaria e impreziosita con la conquista della Scarpa d’oro e, di recente, col campionato europeo con la nazionale maggiore.

GiSpa