Stazione Sant’Agnello, Sopraintendenza blocca il restyling

La struttura è un’opera che è sottoposta a dei rigidi vincoli che il progetto forse non rispetta

 

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                            Vista dalla piazza

 Redazione – La Sopraintendenza archeologica di Napoli blocca il restyling della stazione perché il progetto redatto forse non rispetta i rigidi vincoli a cui è sottoposta.

Infatti essa fu costruita quando in costiera sorrentina arrivò la strada ferrata al posto della tramvia che collegava la Costiera con Castellammare di Stabia, nel dopoguerra, i cui lavori ebbero inizio nel 1944 e fu inaugurata il 6 gennaio 1948 dal presidente del consiglio Alcide De Gasperi.

La stazione santanellese costituisce un’opera minore dell’architetto e ingegnere partenopeo Marcello Canino, progettista anche di altre stazioni dell’ex Circumvesuviana così come del palazzo della Banca d’Italia e della sede dell’ex Provincia di Napoli. Per questo intervenire su tali immobili significa sottostare ad una precisa serie di vincoli.

Il progetto che fu redatto da tempo e che da più di un anno è stata trovata la copertura finanziaria (1mln e 300mila euro), e che Comune ed Eav sono decisi a completare l’opera in tempi rapidi, ha trovato l’opposizione della Sopraintendenza.

Cosa prevede il progetto? La completa ristrutturazione dell’intero edificio che ospita la fermata dell’ex Circumvesuviana e sono inclusi l’installazione di un ascensore che consenta l’accesso anche ai disabili, allo stato attuale costretti a fare i conti con ripide rampe di scale, ed il completo rifacimento di servizi igienici e degli impianti. È un restyling da effettuare poiché oggi questa stazione, anche se l’edificio non è a rischio crollo, ma è fatiscente in vari punti ed è ricovero di sbandati e senza tetto. Dopo il parere negativo della Soprintendenza archeologica i tecnici sono impegnati per modificare il progetto ed adeguarlo alle prescrizioni.