Stupro turista inglese, superperito docente romano

Dovrà chiarire la diatriba tra quello che ha dichiarato la consulente della Procura e quello dei periti della difesa

 

Redazione – Sarà un docente romano il superperito che dovrà chiarire la diatriba tra quello che ha dichiarato la consulente della Procura e quello dei periti della difesa.

Questo luminare della tossicologia è atteso tra qualche giorno al Tribunale oplontino per avere l’incarico di chiarire i contrasti tra il perito della Procura e quelli della difesa, sulle sostanze che sono state rinvenute nei capelli e nelle urine della vittima. Il quintetto degli ex dipendenti dell’hotel Alimuri (Antonino Miniero, Fabio De Virgilio, Gennaro Davide Gargiulo, Raffaele Regio e Francesco Ciro D’Antonio), oggi ai domiciliari da ottobre scorso, sono accusati di aver narcotizzato e stuprato la 50enne turista inglese nell’ottobre del 2016, quando era in vacanza in Costiera.

In primis era stato designato un chimico forense che era stato individuato dai magistrati, ma ha declinato l’incarico, così nell’udienza che si è tenuta qualche ora fa, e secondo vox populi, la scelta è ricaduta su un docente universitario romano, che è titolare di un importante laboratorio tossicologico.

Come su scritto, spetterà a lui stabilire la verità sulle sostanze che sono state rinvenute nei capelli e nelle urine della vittima. Poiché la consulente della Procura aveva stabilito nella sua relazione che nei frammenti dei capelli analizzati, sono state trovate tre benzodiazepine: la flunitrazepam, la zolpidem e l’oxazepam. E poi aveva ribadito che la donna inglese non aveva mai assunto le sostanze prima o dopo l’evento, ed il periodo di assunzione sarebbe stato compatibile con la data della presunta violenza. Tutto questo però è contestato dagli avvocati difensori del quintetto, perché le analisi dimostrano che la positività alla benzodiazepine è compresa tra settembre e dicembre 2016, per cui non è possibile stabilire la data dell’assunzione.

A favore dei difensori c’è anche il fatto che nelle urine della donna inglese è stato rinvenuto il temazepam, ma non nei frammenti dei capelli, ed è proprio su questo che si dibatteranno gli avvocati della difesa. Nell’udienza che si terrà venerdì prossimo sarà conferito l’incarico  a questo luminare della tossicologia, che dovrà fare luce analizzando e confrontando le risultanze delle perizie effettuate dai periti dell’accusa e della difesa.