Svelato il mistero della Teca Ovarica di Punta Campanella

Che finisce sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Scientific Reports”

 Potrebbe essere un'immagine raffigurante mappa e il seguente testo "60°N 50°N 40°N 30°W 20°W 10°W 20°E 40°年 Locations where huge gelatinous spheres have been observed in the NE Atlantic Ocean, including the Mediterranean Sea (red dots)."

Massa Lubrense – È stato svelato il mistero della Teca Ovarica ritrovata e fotografata nei fondali dell’Area marina protetta di Punta  Campanella.

È una grande sfera gelatinosa, il cui mistero è stato messo a fuoco grazie agli studi di un team internazionale di ricercatori, tra cui anche Roberto Sandulli, professore di zoologia presso l’Università Parthenope di Napoli. Dieci anni fa, Edoardo Ruspantini e Daniele Castrucci, due subacquei, avvistarono e fotografarono questa grande sfera gelatinosa nei fondali prospicienti a Punta Campanella, nella zona B dell’Area marina protetta. Le foto e la notizia rilanciate dal Parco marino fecero il giro del web e dei media nazionali.

Quando fu contattato dall’ Area marina protetta di Punta  Campanella, il professor Santulli svelò il segreto che ruotava attorno a quella sfera gelatinosa, si trattava una teca ovarica prodotta da molluschi cefalopidi. Ma dieci anni fa non era stato possibile individuare con certezza la specie. Ora, lo studio internazionale ha potuto analizzare i campioni prelevati negli ultimi mesi da teche uguali a quella avvistata a Punta Campanella, così l’esame del Dna ha chiarito ogni dubbio: si tratta di teca ovarica di totano nero, nome scientifico Illex coindetii, e contiene migliaia di uova.

In totale, 90 sfere gelatinose, del diametro medio di un metro, sono state registrate dal 1985 al 2019 dall’Oceano Atlantico nordorientale (1 in Gran Bretagna e le altre lungo la costa norvegese e svedese), compreso il Mar Mediterraneo (15, Spagna, Francia, Italia e Croazia), utilizzando la scienza dei cittadini.

GiSpa