Un mondo parallelo: streghe e fatture, personaggi arcani e fantasmi

Ciro Ferrigno ne ‘Il racconto del lunedì’ parla di un tempo in cui la fantasia popolare creava delle paure che finivano per condizionare la vita

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Un tempo la fantasia popolare creava dei fantasmi, delle paure che finivano per condizionare la vita; molto era dovuto all’ignoranza, ai pregiudizi che creavano delle vere e proprie credenze e forti fobie. In particolare la notte era popolata da spiriti e presenze inquietanti che si muovevano nel buio; le strade erano poco o niente illuminate e la profonda oscurità le rendeva palcoscenico privilegiato di storie, avvenimenti e fatti che tanto facevano parlare e temere. C’erano luoghi che era meglio non frequentare, certi orari in cui restare in casa e giorni considerati di pura magia.

La Marina di Cassano, così come i Colli erano infestati di Monacielli, alcuni benevoli e generosi, ma pure una famiglia a Madonna di Rosella aveva il suo, che era un tormentone. C’erano fantasmi nel Palazzo di Sopramare ma pure alla Villa Niccolini di Sant’Agnello. Il ponte che da Mortora porta a Santa Teresa era il luogo di raduno delle Janare nelle notti di luna piena, ma altre streghe erano pure a Meta, all’Alimuri. Assolutamente non si poteva uscire nelle notti di luna piena per il pericolo di trovarsi faccia a faccia con il lupo mannaro e dopo il tramonto Via Savino era considerata off-limit perché luogo d’incontro di coppiette che vi consumavano colpevoli amplessi. In San Michele era stata celebrata una Messa da sacerdoti morti da tempo con un’assemblea di fedeli tutti defunti e via discorrendo e la stessa cosa si diceva per Meta e per i Colli. C’erano megere e fattucchiere che facevano fatture che erano di due tipi: d’amore e di vita, le prime condizionavano l’innamoramento di una persona, le secondo miravano alla salute di un individuo, facendolo ammalare, se non proprio morire.

Esistevano delle date considerate particolarmente magiche, in primis la notte di San Giovanni, il 24 giugno e la notte di Natale. C’era poco da stare allegri tra streghe e fatture, fantasmi e personaggi arcani. Non mi sentirei di escludere l’esistenza di un mondo parallelo al nostro, fatto di presenze per noi impercettibili, ma molte di quelle che popolavano il nostro tempo passato erano frutto della creatività di alcune persone scaltre, a discapito di altre ignoranti e creduloni. Creature misteriose servivano a coprire situazioni di ambiguità, come la presenza di un amante (Il Monaciello), traffici illeciti e contrabbando (I fantasmi delle ville prossime al mare) e la prostituzione (Janare che gridavano). La magia esiste ed è collegata a dei doni soprannaturali che hanno certe persone ed è un’arte raffinata ed inquietante, bollata dalla Chiesa. La storia dell’umanità è piena di figure di indovini e aruspici, sibille e profeti, maghi e streghe. Solo che è raro trovare la persona veramente dotata di questi doni soprannaturali, in una folla di venditori di carte false, stupidi oroscopi e di bugie.

Oggi, presenze invisibili come i virus frantumano tutte le certezze acquisite con il progresso della scienza e della tecnologia, ci riportano le inquietudini e le paure dei tempi passati e ci ricordano la fragilità della condizione umana.