Viadotto San Marco, la responsabilità e la paura

Ora si ci vuole chiarezza sui lavori che si dovevano effettuare e poi rinviati

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Redazione – Sulla schiena corre la paura e la responsabilità ma ora si ci vuole chiarezza sui lavori che si dovevano effettuare e poi rinviati sul viadotto San Marco che per qualche crepa fa paura e specie quando si ci passa sopra.

Quello che è capitato al ponte Morandi che si è sgretolato come la neve quando si scoglie al sole, e la causa sembra essere il cedimento di uno dei tiranti diagonali, fa paura ora a quanti avevano paventato un rinvio dei lavori sia per cause turistiche che perché i tecnici dell’Anas ribadivano che momentaneamente non c’erano pericoli.

Perciò i lavori potevano essere anche messi in opera anche nel mese di settembre, ma ora forse le cose potrebbero cambiare per non far accadere una cosa del genere perché potrebbe essere più catastrofica di quella di Genova.

Sembra essere messa in moto la fuga dalle responsabilità per i ritardi con cui si sta procedendo alla manutenzione del viadotto, le impalcature lasciate sul posto che, insieme alle crepe ben visibili, finiscono per alimentare le paure.

Paure che ora sembrano essere immesse anche nell’animo di molti, dai politici agli albergatori, ed ecco che si ci muove: il vice sindaco stabiese Lello Radice, ha sollecitato l’Anas a fare chiarezza, mentre il sindaco massese Lorenzo Balduccelli, rincara che l’ente stradale diceva che non c’erano pericoli e nessuno avrebbe chiesto dei rinvii di fronte a dei veri rischi. Poi mette i punti sugli i, che l’Anas accettò lo slittamento a settembre e non a novembre e poi fu chiesto, solo perché bisognava dare continuità all’appalto. Il cantiere rimaneva sospeso, in caso contrario i costi sarebbero inevitabilmente lievitati.

Insomma l’ente che gestisce la statale 145 ‘Sorrentina’ deve affermare che i lavori non sono stati rinviati a causa dell’esigenze turistiche ma che non sussistono situazioni di pericolo, così come i suoi tecnici hanno ripetuto in Prefettura ai sindaci.

Oltre a fare la voce ‘grossa’ il sindaco massese, la fa anche quello di Sorrento, Giuseppe Cuomo, che vuole sapere dall’Anas quando finiranno i lavori, se è stata programmata un’adeguata segnaletica per indicare i percorsi alternativi e se sono stati raggiunti accordi sulla vigilanza per l’attraversamento urbano della città stabiese. Poi suggerisce che si potrebbero potenziare i collegamenti via mare anche perché gli armatori, con l’ausilio della Regione, potrebbero alleggerire di molto il traffico.

D’altro canto si fa sentire anche la Federalberghi, con il presidente Costanzo Iaccarino, che è stato chiesto un nuovo incontro in Prefettura, e di voler sapere se quello che è stato detto è così: ossia che non ci sono pericoli subitanei e che si tratta solo di manutenzione. Ma rincara che se i lavori devono essere eseguiti subitaneamente qualcuno lo deve dire con chiarezza e predisporre subito un piano di viabilità alternativa.

GISPA