Vico Equense, Wwf denuncia ennesimo scempio ambientale

Per rimuovere i tralicci elettrici è stata aperta un’autostrada nel bosco e la strada di terra realizzata rischia ora di provocare, alle prime precipitazioni abbondanti, smottamenti fangosi e costituire pericolo

Redazione – A Vico Equense ennesimo scempio ambientale che denuncia il Wwf.
Per rimuovere i tralicci elettrici è stata aperta un’autostrada nel bosco e la strada di terra realizzata rischia ora di provocare, alle prime precipitazioni abbondanti, smottamenti fangosi e costituire pericolo.
Dal comunicato degli ambientalisti si evince che “per rimuovere i tralicci elettrici è stata aperta un’autostrada nel bosco. La strada di terra realizzata rischia ora di provocare, alle prime precipitazioni abbondanti, smottamenti fangosi e costituire pericolo per la pubblica e privata incolumità”. Claudio d’Esposito, residente del Wwf Terre del Tirreno dichiara: “Da un sopralluogo effettuato sul posto dai nostri volontari si è documentata la realizzazione di un vasto tracciato sterrato, tramite sbancamento di terreno e taglio di vegetazione con asportazione di diverse ceppaie di alberi (roverelle, ornielli, castagni) in direzione del traliccio da smantellare ubicato a monte di Via Paradiso. I lavori in corso hanno anche stravolto una stazione abbastanza consistente di due specie di orchidee selvatiche studiate e geo-referenziate dai nostri esperti, per la precisione: Cephalantera longifolia e Dactylorhiza maculata, protette in Regione Campania dalla legge n. 40 del 1994 ‘Tutela della flora endemica e rara’ che vieta il danneggiamento e la raccolta di tutte le Orchidaceae. Se si dovesse accertare che lo scempio documentato è collegato in maniera diretta o indiretta ai lavori non osiamo pensare cosa succederà quando si andrà ad operare sulla montagna, in luoghi tanto incontaminati quanto impervi e difficili da raggiungere? A tale proposito il WWF ha inviato un documentato esposto alla Procura della Repubblica e alle Forze dell’Ordine, chiedendo di accertare la legittimità delle opere e di individuarne i responsabili”.