Vongole del Sarno, denunciati pescatori

Gli agenti della Guardia Costiera stabiese ne hanno sequestrato più di 30 chili pescate alla foce del Fiume Sarno, zona altamente inquinata 

 

Castellammare di Stabia – Gli agenti della Guardia Costiera stabiese hanno sequestrato più di 30 chili di vongole veraci pescate alla foce del Fiume Sarno, zona altamente inquinata e tre pescatori sono stati denunciati a piede libero.

I tre che già erano dei volti noti all’Autorità Giudiziaria sempre per gli stessi reati, alla vista della motovedetta si sono disfatti dei molluschi che erano stati stipati in due retini, gettandoli in mare.

Ma i militari della Capitaneria di Porto stabiese hanno preso le coordinate del punto ed hanno fatto immergere un sub che ha ritrovato a circa 10 metri di profondità i due sacchi pieni di vongole.

Subito sono state sequestrate insieme alle attrezzature usate per la pericolosa pesca di frodo.

Il Pm di turno presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha convalidato il sequestro del pescato, dell’attrezzatura e dell’imbarcazione usata per la pesca vietata, mentre i tre uomini sono stati denunciati a piede libero e viene contestato l’ipotesi di attentato alla salute pubblica.

Con ogni probabilità queste vongole potevano finire in qualche ristorante o in qualche pescheria, il fine ultimo era quello, come è ovvio, di arrivare sulle nostre tavole ed essere mangiate. Chissà poi cosa sarebbe successo a chi lo avesse fatto. Certamente sarebbe finito in ospedale chissà con quali sintomi.

Le parole del Capitano di Fregata Ivan Savarese, Comandante della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, sono state chiare: “Non permetteremo a nessuno di creare situazioni potenzialmente pericolose per la salute pubblica. Il rischio è che le vongole pescate nella melma, nel tratto di mare alla foce del Fiume Sarno, possano arrivare -anche attraverso i canali ufficiali- sulle nostre tavole ed essere dannose per le nostre famiglie. Le vongole sono molluschi filtratori e tutte le sostanze nocive, compresi i metalli pesanti, rimangono all’interno. Da questo si capisce la pericolosità di mangiare questi prodotti che -purtroppo- non seguono i controlli sanitari previsti ed in particolare i procedimenti di stabulazione presso i centri autorizzati”.

GiSpa