Benevento, lo sciame sismico non si ferma

Tre forti scosse, ed altre minori, avvertite nella mattina del 25 novembre e tutte di magnitudo da 3 a 3.2. La Campania una terra giovane e perciò e le conseguenze sono vulcani e terremoti

 

Foto tratta dall’INGV/http://eventi.haisentitoilterremoto.it/

Redazione – Nella zona di Benevento non si ferma lo sciame sismico, tre forti scosse avvertite nella mattina del 25 novembre e tutte di magnitudo da 3 a 3.2.

Il concentramento è sempre quello, nella zona compresa intorno a Ceppaloni e San Leucio del Sannio, tra le ore 00:24:32 e le ore 13:31:42 del 25 novembre, l’Istituto di nazionale di Geologia e vulcanologia ne ha registrate ben nove, con una magnitudo che va da 2.0 a 3.2, ad una profondità tra i 18 ed i 13 chilometri.

Molta la preoccupazione tanto che i ragazzi sono stati fatti uscire dalle scuole in molti istituti: come prevede il protocollo in questi casi i docenti hanno fatto evacuare gli edifici scolastici e gli studenti si sono riversati all’esterno. Ed i Professori in attesa di sapere il da farsi: se rientrare coi ragazzi o mandarli a casa e interrompere le attività didattiche.

Il primo cittadino beneventano, Clemente Mastella, ha convocato all’ora di pranzo, una riunione del COC (Centro Operativo Comunale) per fare un esame della situazione alla luce dello sciame sismico attualmente in atto. Mentre sono state attivate le procedure per effettuare una ricognizione degli edifici pubblici di propria competenza e il sindaco Mastella ha avuto un lungo colloquio telefonico con il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco.
Un movimento tellurico di una terra, la Campania, che ha una “giovane età” geologicamente.

Alcune rocce di cui è formata risalgono ad oltre 200 milioni di anni fa, nel periodo chiamato Triassico, quando quasi tutto il nostro territorio era ancora sommerso da mari tropicali ed era formato da estese barriere coralline come quelle attuali delle isole Bahamas. L’attuale geografia che oggi caratterizza la Campania ha iniziato a prendere forma solo circa 24 milioni di anni fa, con la formazione della Catena Appenninica, durante il periodo chiamato Miocene.
Quindi il territorio della Campania è ancora molto giovane (come quello del resto della penisola italiana, solo la Sardegna è molto più antica), e le conseguenze visibili di questa “giovane età” sono i suoi vulcani e i terremoti.

La storia della Campania è quindi caratterizzata dal succedersi nei secoli di terremoti che hanno avuto effetti rilevanti per lo sviluppo delle varie comunità: basti ricordare il terremoto che distrusse Telese, il terremoto che rase al suolo Cerreto Sannita, i tanti che hanno colpito l’Irpinia, sino ad arrivare ai più recenti episodi.

GiSpa