Lockdown Shanghai: fermo navi merci

La situazione è paradossale e drammatica, ci sono anche quelle della Mediterranean Shipping Co., il più grande operatore di navi portacontainer al mondo

Redazione – Il lockdown di Shanghai ha creato il blocco delle navi merci e questo sta creando una catena di approvvigionamento globali.

Quella che sta accadendo in una città con circa 26mln di abitanti, chiusi nelle loro case, lo sta causando anche nel porto dove ci sono centinaia di navi da carico che sono ferme e non possono sia caricare che scaricare. La megalopoli cinese, infatti, è il principale snodo del pianeta delle portacontainer ma l’attività del porto sta rischiando la totale paralisi a causa della mancanza di personale e delle folli norme sanitarie ma così dure, neanche durante la prima ondata di pandemia.

Come è stato calcolato dal sito Bloomberg le navi merci bloccate in prossimità del porto, in entrata e uscita, in queste ultime ore sono 477, il loro fermo sta creando contraccolpi su tutte le catene mondiali di forniture: dalla tecnologia all’alimentazione, un pezzo di qualsiasi settore commerciale guarda con preoccupazione quanto succede laggiù.

Quello che sta causando il ritardo della consegna della documentazione necessaria alle navi per scaricare i carichi, è la carenza dei lavoratori portuali. Anche in altri porti cinesi si sta consumando un congestionamento, poiché le navi sono dirottate verso i porti di Qingdao e Tianjin, dove i servizi di autotrasporti non sono stati così colpiti. A Tianjin c’erano 54 navi in ​​attesa l’11 aprile, un aumento del 29% in un mese. La congestione è stata inferiore nelle province di Hebei e Liaoning, dove il trasporto su gomma è stato ostacolato anche da test di massa obbligatori su camionisti e lavoratori a marzo ed aprile.

Intanto la Mediterranean Shipping Co., il più grande operatore di navi portacontainer al mondo, ha dichiarato nei giorni passati che inizierà a scaricare container refrigerati in altri porti perchè non ci sono prese di corrente disponibili a cui collegarsi a Shanghai. A meno che i clienti non richiedano uno specifico cambio di destinazione entro una settimana, i reefer verranno scaricati in porti intermedi o alternativi a scelta del vettore. Inoltre, potrebbero essere applicati costi di trasporto aggiuntivi per il trasbordo, lo stoccaggio, il noleggio dell’attrezzatura ed il collegamento elettrico.

Gli eventi negativi che stanno caratterizzando questo enormemente rallentamento dell’intero traffico planetario dei container, sono: il Covid, maggiore domanda mondiale e la guerra in Ucraina che hanno fatto schizzare i prezzi verso l’alto, aumentati del 400-500% rispetto al 2019. Poi ora ci si associa la follia cinese a paralizzare chi transita da Shanghai con un lockdown senza senso per una variante molto infettiva ma poco mortale.

GiSpa