Turista stuprata, il pericolo di inquinamento probatorio viene meno

I cinque ex dipendenti attenderanno l’inizio del processo ai domiciliari

 

 Meta – Viene meno il pericolo di inquinamento probatorio ed i cinque ex dipendenti attenderanno ai domiciliari l’inizio del processo che si terrà tra pochi giorni.

Questo è stato stabilito perché la donna inglese ha detto la verità, ossia che in quella fatidica notte fu drogata con la cosiddetta ‘droga dello stupro’ e violentata, tesi che è stata contraddetta dai cinque. Infatti sostengono, assistiti dai loro avvocati, che in quella sera di non averle fatto assumere stupefacenti e negano di averle usato violenza e da sempre affermano che “era consenziente”, per cui rigettano le accuse. Mentre la tesi della donna che era in vacanza insieme alla figlia in quelle giornate di ottobre, ha sostenuto che fu drogata con la suddetta ‘droga dello stupro’ e poi gli ex dipendenti dell’albergo metese l’avrebbero violentata e ‘passata’ ad un numero imprecisato di altri uomini che volevano soddisfare e sfogare i loro bisogni. Questo in breve quello che raccontò la donna nel processo.

Ora poiché viene meno questo pericolo di inquinamento probatorio ed è scarso quello della recidiva, Antonino Miniero, Raffaele Regio, Gennaro Davide Gargiulo, Francesco Ciro D’Antonio e Fabio De Virgilio, resteranno ai domiciliari. Per il quintetto e gli altri tre: Catello Graziuso, Vincenzo Di Napoli e Francesco Guida, il pm Mariangela Magariello ha chiesto il giudizio immediato, subito dopo l’incidente probatorio che ha visto confermare tutte le accuse agli ex camerieri.