Parcheggio Rota Sorrento: inammissibile ricorso condanne confermate

La Corte di Cassazione lo ha ritenuto inaccettabile e con questo possiamo dire che da oggi è messa la parola fine a tale capitolo di “boxlandia”

Foto tratta da it.wikipedia.org

A distanza di due anni dalla sentenza in appello, la Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso degli imputati. La Corte d’Appello nel 2020 aveva confermato: il parcheggio in via Rota non si poteva fare. Quella di oggi quindi era l’ultima chances per gli imputati nel processo per la devastazione del giardino di Vico II Rota a Sorrento, dove si sarebbe dovuta realizzare una mega autorimessa in barba ad ogni legge. Possiamo dire che da oggi è messa la parola fine a tale capitolo di “boxlandia”. Resta confermata quindi la sentenza in appello emessa nel febbraio 2020 (il primo grado si era concluso nel gennaio 2016) con le condanne per i funzionari dell’allora Provincia che rilasciarono il permesso nella qualità di commissari, stante l’inerzia del Comune di Sorrento. Confermate anche le condanne a risarcire i danni alle parti civili: il WWF Italia rappresentato dall’avv. Giovanbattista Pane ed i VAS difesi dall’avv. Johnny Pollio.
“E’ stata una lunga ed estenuante battaglia, iniziata dodici anni fa – dichiara il WWF Italia – dopo innumerevoli udienze e colpi di scena ora con la sentenza della Corte di Cassazione viene messa la parola fine alla vicenda giudiziaria riconoscendo le ragioni delle associazioni ambientaliste e le colpe di chi autorizzò le opere. E’ l’ennesima vittoria messa a segno e non possiamo che rallegrarci.”
Il blitz di via Rota, con il disboscamento di 3200 mq di uno storico fondo agricolo per edificare un parcheggio interrato su tre livelli con 285 box auto, fu effettuato in pochi giorni. “In questo momento – aggiunge Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno – il ricordo non può che andare a due carissimi amici, che con noi iniziarono questa difficile battaglia e che di sicuro ci osservano sereni e sorridenti dal loro mondo: Giovanni Antonetti e Alessandro Schisano. Ora che il progetto della mega autorimessa è definitivamente naufragato siamo fiduciosi che la nuova amministrazione sorrentina vada fino in fondo nel procedimento di acquisizione dell’area a patrimonio comunale, per ottenere che tutti gli alberi di agrumi, noci, nespoli, ciliegi e i secolari ulivi tornino al loro posto!”
Il comune di Sorrento, stimolato dal WWF, aveva emesso infatti un’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi, avverso la quale la ditta costruttrice aveva fatto ricorso al Tar che veniva respinto. Alla successiva ordinanza di acquisizione delle aree a patrimonio comunale i privati hanno di nuovo proposto ricorso al TAR la cui udienza si è tenuta il 7 gennaio scorso (il WWF in adiuvandum al comune è rappresentato dall’avv. Anna Iaccarino) e di cui si attende la sentenza.